siria, i bambini e le famiglie vittime della guerra e del freddo

Siria. Dopo Papa Francesco prende posizione anche l’ONU. #Nonlasciamolisoli

La guerra e il freddo stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dei rifugiati di Idlib. Con Ai.Bi. puoi aiutarli

siria, i bambini e le famiglie vittime della guerra e del freddoDopo l’appello di Papa Francesco, il terzo di fila, durante l’Angelus di domenica a Bari, anche l’Alto commissario dell’ONU per i rifugiati, Filippo Grandi, ha fatto sentire la propria voce per quanto sta accadendo in Siria. Un paese in cui, dopo nove interminabili anni di guerra, la quotidianità sembra davvero essere senza pace.

Soprattutto per le centinaia di migliaia di rifugiati (oltre 900mila, di cui il 60% bambini) che, dall’inizio dell’anno, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni nel martoriato scenario dell’area nord-occidentale del paese, dove sta andando in scena lo scontro decisivo tra i ribelli e le forze governative. Persone che, soprattutto per le rigide condizioni climatiche invernali, lottano ogni giorno nei campi profughi per il bene più prezioso: la sopravvivenza.

Siria. La posizione del commissario ONU per i rifugiati

“Non devono essere migliaia di persone – ha ammonito Grandi – a pagare il prezzo delle divisioni della comunità internazionale, la cui incapacità di trovare soluzioni a questa crisi costituirà una macchia indelebile sulla coscienza di tutti”.

Siria. Scuole e ospedale bombardati a Idlib

La situazione, purtroppo, continua a precipitare. Il 25 febbraio, 10 scuole (incluse due scuole materne) e l’ospedale centrale di Idlib sono state colpite da attacchi aerei e attacchi a terra. Sette scuole erano nella città di Idlib, due a Maaret Tamsrin e una a Darat Izza. Almeno 21 civili sono stati uccisi tra cui nove bambini e tre insegnanti. 81 civili sono stati gravemente feriti, tra cui 40 bambini e donne. Un razzo inesploso è anche atterrato in una scuola materna.  L’attacco all’Ospedale Centrale di Idlib ha ferito tre infermiere e un medico e danneggiato gravemente la struttura. L’ospedale, che ha servito 11.500 pazienti al mese, è stato costretto a chiudere a causa dei rischi per la sicurezza posti da attacchi aerei mirati. Unione delle organizzazioni di assistenza medica e di soccorso siriana (UOSSM) denuncia questi attacchi barbarici contro bambini, insegnanti e strutture mediche.  UOSSM chiede un cessate il fuoco immediato e che i civili siano protetti dalla comunità internazionale secondo il diritto internazionale.

Siria: Ai.Bi. in prima linea con #Nonlasciamolisoli

Ai.Bi. – Amici dei Bambini, nel frattempo, è l’unica organizzazione umanitaria italiana presente nella zona più calda del conflitto, quella del governatorato di Idlib, dove, con il partner locale Kids Paradise, fornisce quotidianamente alle famiglie pane e conforto. Un intervento rischioso, a pochi chilometri dalla linea degli scontri.

Ai.Bi. ha rilanciato nei giorni scorsi la sua campagna #Nonlasciamolisoli. Lo scopo è quello di alleviare le sofferenze della popolazione, stremata dalle condizioni in cui è costretta vivere e anche da un freddo che, in questo periodo dell’anno, è particolarmente intenso e crudele. A questa campagna può contribuire chiunque, donando sul sito web di Ai.Bi. oppure con una donazione libera sul c/c di Intesa San Paolo intestato a Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, IBAN IT40 Z030 6909 6061 0000 0122 477, inserendo come causale Siria. Non lasciamoli soli”. In alternativa è possibile utilizzare il c/c postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini, IBAN: IT89R0760101600000000003012.