Siria, dramma malnutrizione: migliaia di neonati hanno bisogno di latte

siria350Immaginate il dramma di una madre che non riesce ad allattare il proprio figlio, perché malata, incapace di produrre latte o di produrne in quantità sufficiente a sfamarlo. Immaginate il pianto del suo bambino, che, come tutti i neonati di questo mondo, chiede solo di essere nutrito e accudito amorevolmente. Immaginate il senso d’impotenza di genitori che spesso non sono in grado di garantire il cibo quotidiano a se stessi, figurarsi ai propri piccoli, che avrebbero bisogno di cure e attenzioni speciali. Provate a immaginare tutto questo, e forse vi avvicinerete a comprendere la situazione drammatica in cui si trovano oggi migliaia di famiglie siriane, siano esse sfollate o ancora residenti presso le proprie comunità, costrette a combattere ogni giorno per assicurare ai propri figli il nutrimento minimo necessario a mantenerli in vita e crescerli in salute.

La malnutrizione infantile, in Siria, era un problema ancora prima che la guerra iniziasse: già nel 2009, programmi di nutrizione erano stati avviati dalla World Health Organization (WHO) e da altre ong internazionali, soprattutto nel nord del paese, con l’intento di sensibilizzare la popolazione locale circa l’importanza di favorire le pratiche di allattamento e il corretto apporto nutritivo per i bambini di età inferiore ai 5 anni.

Proprio nelle zone dove oggi Amici dei Bambini, insieme al partner Syrian Children Relief, è presente con i suoi progetti di risposta all’emergenza umanitaria, si registravano – ai tempi – i più alti indici nazionali di malnutrizione: 35% nelle regioni di nord-est, contro il 20% del resto del paese. In pratica, un bambino su tre non riceveva una corretta e sana alimentazione, con tutto quel che ne consegue in questi casi, in termini di crescita fisiologica ed esposizione a malattie e patologie di vario tipo. Il mancato apporto della giusta quantità di proteine, infatti, specialmente nei primi mesi di vita, può compromettere la crescita dei bambini, anche in maniera irreversibile; la malnutrizione può causare un abbassamento delle difese immunitarie e portare a disturbi fisici come la diarrea, ma anche a problemi legati alla crescita e al peso, fino a interferire persino con le capacità di apprendimento, nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Oggi, con la guerra, il problema si è notevolmente aggravato, specialmente a causa della carenza di introiti e dell’aumento dei prezzi, che rendono proibitivo, per tante famiglie, l’acquisto del latte artificiale, considerato in ogni caso come una risorsa estrema, anche in un contesto di piena emergenza.

Nei prossimi mesi, Ai.Bi. intende implementare e rafforzare, nei paesi di Binnish, Sarmin e Taftanaz, un sistema di distribuzione gratuita del latte in polvere in linea con i protocolli nutrizionali stabiliti a livello internazionale, sotto la supervisione del personale medico-sanitario della zona. Ci sono circa 2.500 bambini che, secondo il parere dei dottori locali, non hanno alternative, in questo momento, se non quella di ricorrere al latte artificiale. Alle famiglie di questi piccoli, il latte sarà consegnato secondo rigide procedure che prevedono, nell’ordine: la visita pediatrica; la prescrizione del tipo e quantitativo necessario all’alimentazione del bambino; il rilascio di una tessera con tutte le indicazioni utili; il ritiro del prodotto – previa registrazione – presso i punti di distribuzione allestiti nelle cliniche locali, sotto la supervisione di infermiere competenti e preparate.

Con questo intervento, Ai.Bi. mira a rispondere a una fra le tante emergenze che colpiscono Binnish e i villaggi vicini; forse la più delicata e importante, perché riguarda il fragile, fragilissimo mondo dei neonati, e il futuro di un’intera generazione di siriani.

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.