siria: cesti di cibo e coperte calde per sopravvivere all'inverno di Idlib in Siria

Siria. Idlib, cibo e coperte ai profughi in fuga da guerre e terrorismo portati da Ai.Bi. nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Lombardia

Distribuzioni di viveri e panni pesanti per la popolazione di alcuni dei tanti campi ospitanti profughi della regione siriana in vista dell’arrivo del rigido inverno, in collaborazione con il partner siriano Kids Paradise. Precedenza nella scelta dei beneficiari alle categorie più in difficoltà: anziani, bambini e famiglie numerose

cesti di cibo e coperte calde per sopravvivere all'inverno di Idlib in SiriaSta arrivando, anzi è già arrivato in realtà il rigido inverno in Siria, a creare ulteriori problemi alle popolazioni di profughi che stanno faticosamente tentando di tornare a una vita normale dopo la fuga dalle bombe e dalla ferocia della guerra. Ai.Bi., da sempre vicina alla sofferenza di bambini e famiglie nel mondo, è attiva sul campo per fornire assistenza minima necessaria soprattutto a quelle realtà familiari maggiormente in difficoltà.

In particolare, con il progetto ‘Emergency Response to Idlib city’, finanziato dalla Regione Lombardia e realizzato in collaborazione con il partner siriano Kids Paradise, alcuni operatori di Amici dei Bambini hanno organizzato la distribuzione di cestini di vivande e di coperte calde per i profughi di alcuni dei tanti campi ospitanti in zona. La precedenza è andata ovviamente alle categorie più vulnerabili: anziani, bambini e famiglie numerose.

250 sono i cestini di cibo preparati e già distribuiti; sono 2mila le coperte che verranno destinate agli ‘ospiti’ di alcuni campi, per un totale di beneficiari diretti pari a 1.372 persone per il cibo e di 2.924 per le coperte.

Lenticchie, olio, zucchero, sale iodato, ma anche vermicelli, bulgur, riso e sugo di pomodoro sono i principali alimenti presenti nei cestini. Per evitare di creare grossi assembramenti di persone, che diverrebbero potenziali obiettivi dei bombardamenti, le distribuzioni sono state dislocate e previste in 4 differenti aree.

Tutte le fasi dell’iniziativa vengono preparate e gestite da un Dipartimento MEAL (Monitoring, Evaluation, Accountability and Learning), che effettua un costante monitoraggio dei principali bisogni della popolazione ospite dei campi profughi, per poter avere certezza che i destinatari del cibo e delle coperte calde siano, in ultimo, gli effettivi beneficiari identificati a monte.