Siria. “Io non voglio andare via!”: 5 mila bambini chiedono di rimanere a casa loro. Ai.Bi. lancia la prima campagna per aiutare i bambini siriani a crescere nei loro villaggi

siria200Cosa può desiderare di più al mondo un bambino? Stare con la sua mamma e il suo papà nella propria casa. Svegliarsi nel proprio lettogiocare nella propria stanzetta, andare a scuola nel proprio quartiere dove è nato e dove ha conosciuto i suoi primi amici con in quali andare nella ludoteca vicino casa. Avere del cibo caldo, magari del pane appena sfornato in tavola ad aspettarlo quando torna a casa. La sua casa.

Tutto ciò è semplice e scontato per la maggior parte dei bambini del mondo, ma non per un bambino della Siria costretto dalla guerra a lasciare la propria casa, la propria terra, i propri punti di riferimento, fosse anche quell’ angolo di strada dove ha sempre giocato a pallone ora distrutto, “cancellato” dai bombardamenti. Lo prendono per mano e lo portano nei campi profughi a chissà quanti chilometri dal suo “nido”.  

Ma lui vuole andare via? Nolui non vuole andare viaLui non vuole lasciare quei posti. Lui come altre migliaia di bambini della Siria vuole resistere. Non vuole andare nelle tendopoli. Vuole continuare a stare in quella che riconosce come unica e sola casa propria. Perché là è nato e là vuole crescere.

Si arrabbia. Punta i piedi e urla il proprio no: ti pone contro la sua manina, piccola ma autorevole. “Basta! Voglio rimanere qua. Aiutami a restare”.

Ma in Siria, si sa, se è difficile vivere, figuriamoci crescere.  E allora che fare? Aiutarli a rimanere; aiutarli a crescere in quei luoghi da loro tanto amati; aiutarli a resistere. Come? Costruendo quello che ogni giorno la guerra distrugge. Le armi gli portano via la scuola, gli ospedali, la spensieratezza dei giochi? Bene Ai.Bi., Amici dei Bambini, da sempre in prima linea nelle emergenze umanitarie, anche questa volta non si sottrae.

E lo fa, segnando la differenza rispetto alla maggior parte delle ONG italiane: ovvero intervenendo là, proprio negli stessi villaggi dove sono nati. Non portando via i bambini e le loro famiglie, ma aiutandole a resistere dando loro tutto quello di cui hanno bisogno per sopravvivere, costruendo e RI- costruendo giorno dopo giorno il loro futuro.

Da qui nasce “Io non voglio andare via!” la campagna di Sostegno a Distanza di Ai.Bi., realizzata in collaborazione con l’associazione Syrian Children Relief, mirata proprio ad aiutare 5 mila piccoli siriani e le loro famiglie affinché possano rimanere nei loro villaggi situati nella provincia di Idlib: Binnish, Sarmin e Taftanaz e nel campo profughi di Bab Al’Hawa.

Sono 5 i capisaldi della nuova campagna di Sostegno a Distanza di Ai.Bi: cibo, salute, scuola, casa e gioco. Ognuno di questi corrisponde a progetti di sostegno attivi nella provincia di Idlib in decine di villaggi, tra cui Binnish, Taftanaz, e Sarmin, con il sostegno alle famiglie povere dei villaggi che accolgono orfani di guerra; il supporto medico; il sostegno scolastico, la realizzazione di un grande forno e di una ludoteca sotterranea.

Nello specifico con il tuo contributo, Ai.Bi. potrà garantire:

–          cibo: sostegno alimentare attraverso la costruzione e la gestione di un forno e la fornitura di latte;

–         salute:  assistenza sanitaria tramite la fornitura di medicinali e il sostegno al personale medico di 4 ospedali locali;

–          scuola: sostegno al personale insegnante e fornitura di attrezzature e materiale scolastico;

–          casa: fornitura di combustibile per il riscaldamento;

–          gioco: realizzazione e gestione di una “ludoteca sotterranea” per garantire la totale sicurezza dei bambini.

Attivando un Sostegno a Distanza, tu potrai garantire ad un bambino siriano di rimanere nel proprio Paese e di avere il necessario per crescere. Perché se non puoi fermare quello che è a tutti gli effetti un dramma senza eguali, puoi però fare in modo che 5 mila bambini (quelli che possiamo aiutare concretamente con la nostra campagna) non siano costretti a farsi chilometri lontani da casa per una medicina, per imparare a leggere o mangiare un pezzo di pane.

Oggi, quindi, più che mai il tuo sostegno è prezioso: aiutaci ad aiutare le piccole vittime di guerra, a cui è stato negato il diritto di crescere ed essere figli.

Alcuni dati:

In questi tre anni di guerra è stato raggiunto un numero incredibile di vittime tra i bambini: 11.400 quelli uccisi durante il conflitto, ma sono innumerevoli quelli feriti, nel corpo e nell’anima.

La metà dei rifugiati siriani nei paesi limitrofi sono minori, 740.000 hanno meno di 11 anni (dati Unicef e UNHCR). All’interno della Siria, oltre 3 milioni di bambini sono sfollati assieme a quel che resta della loro famiglia., o da soli.

Ecco perché Ai.Bi. non poteva restare a guardare di fronte a questa vera emergenza umanitaria e lancia la campagna “Io non voglio andare via!”Non abbandonare i 5 mila bambini siriani: sono loro la resistenza, i piccoli grandi eroi che amano nonostante tutto i loro villaggi. Aiutiamoli a restare a casa loro.