Siria. Kamikaze fa strage in panetteria: 10 morti e 27 feriti. Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati “Sempre più donne e bambini vivono in povertà estrema”

siria 18 genNonostante l’appello del Papa per la pace, in Siria non si fermano gli attentati. Un kamikaze in bicicletta si è fatto saltare in aria fuori da una panetteria ad Hassakeh, uccidendo almeno 10 persone e ferendone 27. E la violenza prosegue in tutta l’area.

La Siria in tempo di Ramadan è diventata, così se possibile, un inferno ancora peggiore di quello che era prima. Dall’inizio del mese sacro dell’Islam, cominciato il 6 giugno, infatti, sono oltre 500 i civili uccisi in un Paese martoriato da più di 5 anni di guerra e di atrocità di ogni genere. Gran parte di loro sono donne e bambini, che vanno ad aggravare ulteriormente il bilancio di questa infinita strage degli innocenti in corso in Siria.

Altre notizie di violenze agghiaccianti erano giunte già ieri, 05 luglio, dal sito di informazione siriano Aranews con  testimonianze che parlano di almeno 40 civili uccisi perché tentavano di fuggire da Aleppo. Intanto si parla di un’ondata di rapimenti, torture e uccisioni sommarie da parte dei gruppi armati che agiscono nelle province di Aleppo, Idlib e in altre zone del nord della Siria.

C’è poi il rapporto di metà anno sul Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) del 2016, rilasciato dall’ Acnur (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) insieme ad oltre 200 attori nazionali ed internazionali. Secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati il numero di rifugiati siriani che vivono in povertà continua ad aumentare nei paesi ospitanti nella regione e garantire loro accesso ai servizi di base rimane una sfida critica.

Con il conflitto in Siria al suo sesto anno le istituzioni pubbliche si trovano estremamente sotto pressione nel tentativo di garantire servizi di base ad un numero sempre crescente di persone vulnerabili, e le infrastrutture esistenti sono messe a dura prova.

Accanto alle centinaia di vittime non si devono dimenticare i milioni di siriani che, a causa del conflitto, hanno perso tutto: una casa in cui vivere, un lavoro con cui mantenersi, spesso anche una parte della propria famiglia. Sono circa 8 milioni i siriani che hanno dovuto lasciare la propria città per sfuggire ai combattimenti. Sono gli sfollati interni: persone che non hanno più nulla e che per sopravvivere possono solo confidare in un aiuto esterno.

Quell’aiuto che può arrivare da tutti noi. Attraverso una donazione a favore della campagna Non lasciamoli soli, promossa da Amici dei Bambini in Siria, si potranno sostenere gli interventi di prima e seconda emergenza che Ai.Bi. realizza in 4 delle più devastate aree del Paese: quelle di Idlib, Aleppo, Homs e Rural Damasco. Qui Ai.Bi. è impegnata nel garantire sostegno alimentare e sicurezza dei minori. Una missione difficile che non possiamo non portare avanti: per questo serve il contributo da parte di tutti.

Fonte: ansa, it.radiovaticana.va