Siria. Kerry e Lavrov chiedono lo stop immediato delle ostilità. Intanto Ai.Bi. intensifica gli aiuti anche a Homs e Damasco

quarta distribuzione progetto mae siriaMentre la comunità internazionale (guidata da Stati Uniti e Russia) torna a riunirsi a Vienna (oggi 17 maggio 2016) alla presenza anche del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza Federica Mogherini, per tentare di rilanciare i negoziati di pace sulla Siria, violenti combattimenti stanno opponendo da una ventina di giorni alcune fazioni islamiste rivali per il controllo di una postazione dei ribelli vicino Damasco, facendo oltre 300 morti. E scontri ed esplosioni si sono registrate in tutta la Siria centrale, dove restano molto attivi i jihadisti dello Stato islamico che controllano numerose aree della regione.

E così la crisi umanitaria in Siria si fa sempre più drammatica e si moltiplicano le iniziative per alleviare le sofferenze della popolazione civile e in particolare dei più piccoli, milioni di bambini – sfollati, profughi, intrappolati nelle zone di combattimento o sotto assedio, privati di scuola e servizi di base – a cui si rivolge Ai.Bi con i suoi interventi di prima e seconda emergenza moltiplicando le iniziative per portare aiuti umanitari.

Come il progetto, finanziato dalle Nazioni Unite che prevede prima di tutto la realizzazione di tre spazi sicuri e nove unità mobili per i piccoli. E’ inoltre stata avviata la formazione di un centinaio di persone impegnate nella protezione dei minori, per il recupero dallo stress post traumatico e per evitare la violenza di genere.

Ai.Bi.,  già presente con la campagna “Non lasciamoli soli” nelle aree di Idlib e Aleppo (nel nord del Paese), con interventi di prima e seconda emergenza, estende con questo progetto la propria attività nelle aree assediate di Homs e Damasco. L’economia di queste zone è paralizzata, si registra una disoccupazione superiore all’85%, la disponibilità di prodotti sui mercati è scarsa, manca del tutto l’elettricità e sono scarsissime le medicine. La possibilità di portare aiuti è ridotta a causa delle elevate difficoltà di accesso.

A soffrire di più di tutto questo sono come sempre i bambini e le donne. Non a caso – secondo un’indagine realizzata da Ai.Bi. – oltre il 94% dei minori mostra disturbi comportamentali riconducibili alla situazione di stress in cui vivono. Perché nel Paese si continua a combattere e a morire.

Ed è proprio per sostenere i bambini e le famiglie siriane in questa drammatica fase della loro vita, puoi effettuare una donazione a favore della campagna “Non lasciamoli soli. Per scoprire in che cosa consisterà concretamente il tuo aiuto, visita la pagina dedicata.

Fonte: ansa e askanews