Siria, le ong presenti in Turchia lanciano un piano di risposta alla crisi umanitaria

siriaDal nostro inviato (Luigi Mariani) – È stato lanciato martedì primo luglio, nella città turca di Gaziantep, il Piano di Risposta (o Response Plan) della comunità umanitaria presente in Turchia per rispondere alla crisi siriana. Con un workshop conclusivo, a cui hanno partecipato circa cento organizzazioni non governative siriane, turche e internazionali, è terminato un percorso iniziato lo scorso aprile, che ha visto le varie organizzazioni, tra cui Amici dei Bambini, impegnate in un costante lavoro di raccordo per individuare gli interventi “cross- border” (oltreconfine), da realizzare prevalentemente nelle zone a nord della Siria, per farli confluire in un piano strategico collettivo da presentare ai grandi finanziatori mondiali. Il Response Plan, “orientato da sei obiettivi strategici, che mirano a rispondere a bisogni primari e alla violazione dei diritti umani, ma anche a sostenere la capacità di ripresa dei partner locali, nonché a rafforzare il coordinamento delle operazioni, delinea gli interventi programmati dalle ong presenti in Turchia per i prossimi 12 mesi: l’appello ai donatori ammonta a 530 milioni di dollari, suddivisi tra i settori tipici delle emergenze umanitarie, ovvero gestione dei campi di rifugiati (CCCM – Camp Coordination and Camp Management), educazione (Education), aiuti alimentari (Food Security and Livelihoods), salute e nutrizione (Health and Nutrition), protezione e diritti umani (Protection), strutture di accoglienza e beni non alimentari (Shelter and Non-Food Items), infrastrutture idriche e servizi igienico-sanitari (WASH – Water, Sanitation, Hygiene).

Per ciascuno di questi settori sono state individuate le aree prioritarie d’intervento ed è stato stimato il numero dei beneficiari; programmi come quelli effettuati nell’ambito dell’assistenza sanitaria e dell’approvvigionamento idrico, dovrebbero essere in grado di raggiungere dai due ai tre milioni di persone in stato di bisogno.

I progetti che Ai.Bi. sta realizzando in Siria, pur articolati in diversi tipi di iniziative a sostegno della popolazione di Binnish e dei villaggi circostanti, si inseriscono nel più ampio settore della Protezione, in quanto mirano in primo luogo a difendere i diritti dei più vulnerabili, in special modo dei bambini, ma anche a rafforzare le comunità locali e a ridurne il livello di vulnerabilità, attraverso programmi volti a migliorarne le condizioni di vita.

In un contesto in cui le Nazioni Unite, per ragioni diplomatiche, sono impossibilitate ad accedere in Siria attraverso le zone sotto il controllo dell’opposizione, è di primaria importanza sostenere le organizzazioni capaci di raggiungere la popolazione siriana nel nord del paese, attraverso il confine con la Turchia. Ora che la comunità umanitaria presente in territorio turco ha rivolto dunque il proprio appello ai donatori di tutto il mondo, non resta che aspettare il responso dei singoli governi e delle istituzioni internazionali, con la speranza che attivino il prima possibile le risorse necessarie a mettere in atto quanto programmato, in risposta a una crisi che peggiora giorno dopo giorno.

 

In questo momento, la popolazione siriana ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, da parte di tutti. Non restiamo a guardare.

 

Se vuoi dare anche tu il tuo contributo ai progetti di Ai.Bi. in Siria, per garantire ai bambini e alle famiglie siriane il diritto di sentirsi a casa, nel proprio Paese, visita il sito dedicato.