Siria. Le storie di ogni famiglia sono diverse: quelle delle donne siriane sono differenti da tutte le altre.

Vi raccontiamo tre storie di vita in Siria e del loro riscatto grazie ai progetti di Ai.Bi. a favore delle famiglie monoparentali

Oggi desideriamo raccontarvi la storia di tre famiglie siriane.

La prima è quella di Aisha , la vedete in foto assieme ad una delle pecore che sembra essersi messa in posa per l’occasione. Aisha è una delle beneficiarie del nostro progetto volto a migliorare l’auto-sussistenza delle donne capofamiglia e la resilienza dei bambini nel mezzo del conflitto armata. La nostra è un’azione multi-campo che si propone di promuovere attività generatrici di reddito e di supporto psicologico nell’area rurale di Idleb.

Ai.BI. è insieme alle donne e mamme siriane che da anni, con perseveranza e forza di volontà, continuano a rappresentare il futuro.

Aisha è dovuta fuggire dal suo villaggio nella campagna di Idleb con i suoi tre figli uno dei quali ha un problema di salute. Suo marito è morto 6 anni fa nei centri di detenzione del regime siriano. Aisha sta ancora cercando di costruire un futuro per i suoi figli. Dopo un lungo viaggio, un duro sfollamento e innumerevoli difficoltà finanziarie, la donna ha dimostrato al mondo intero che è in grado di auto sostentarsi, di lavorare in maniera indipendente e di poter ottenere risultati nonostante le dure condizioni che le donne in Siria devono affrontare. Siamo con lei oggi per congratularci, per dimostrarle tutto il nostro appoggio morale e per ringraziarla per la sua pazienza e perseveranza nel crescere i suoi figli.

La seconda storia di vita che vi raccontiamo è quella di Fatima.

Fatima ha perso il marito da molti anni e vive con i suoi otto figli. Era una bracciante e si occupava stagionalmente della raccolta di olive, uva, pomodori e patate. Un lavoro molto duro e stressante se aggiunto alla cura degli otto figli. Recentemente, anche a causa delle tante ore di lavoro, le è stata diagnosticata una malattia agli occhi che le impedisce di lavorare sotto la luce diretta del sole pertanto si è ritrovata senza lavoro.

Fatima ci racconta “Non posso descrivere la mia gioia quando ho saputo che sarei stata una delle donne che sono state scelte per beneficiare del progetto. Quando Ai.Bi. e Kids Paradise mi hanno donato 4 pecore, pochi mesi fa, non potevo credere che la mia fonte di reddito provenisse da casa mia, dopo aver perso la speranza di lavorare fuori casa.”.

Aggiunge poi: “Sono molto grata per questa opportunità, che senza dubbio cambierà la mia vita e quella dei miei figli. Sono stata molto fortunata, infatti le 4 pecore ricevute hanno partorito, quindi ora ho 8 pecore e tutte sono in buona salute “, E poi ha concluso: “Mi piace stare accanto alle mie pecore ogni giorno, sono una fonte di reddito per la mia famiglia: il latte e i latticini che non consumiamo in casa li vendiamo al mercato del villaggio, guadagnando soldi che ci permettono di fare spese che prima non ci potevamo permettere, come prodotti igienici, materiale scolastico e carne”.

   Ghada vive al villaggio di Kreiz. È lei la capofamiglia, mantiene i due figli e la madre anziana e malata. Ghada dice: “Da quando sono diventata l’unica a guadagnare qualcosa per sfamare la mia famiglia ho fatto qualsiasi tipo di lavoro che mi permettesse di racimolare qualche soldo per andare avanti. Ma ora, da quando Ai.Bi. e Kids Paradise mi hanno donato una serra, le sementi e supportato con ausilio tecnico, passo la maggior parte del mio tempo a lavorare vicino a casa mia, nella serra”.

Ghada aggiunge “Seguo tutte le istruzioni fornite dagli specialisti agricoli. Sono pienamente consapevole di come gestire la serra, come controllare i parassiti nocivi e il corretto metodo di irrigazione, soprattutto per la coltura dei pomodori. Sto facendo del mio meglio per massimizzare la produzione di primizie di pomodori nelle prossime settimane, cosa che credo mi porterà un buon reddito. Il mio progetto sta andando molto bene e spero che questo cambierà la mia vita”

Con una donazione di 25 euro al mese, per te meno di un caffè al giorno, per loro la vita, potrai aiutare Ai.Bi. a supportare le famiglie e i minori siriani vittime della guerra che vivono nei campi profughi. Potrai seguire ogni mese l’evoluzione del progetto, iniziare a conoscere le storie delle nostre famiglie e dei loro bambini, condividerne le gioie, le sofferenze, le speranze… insomma diventerà, se lo vorrai, anche “il tuo progetto” e potrai così monitorare da vicino ogni progresso, grazie a costanti aggiornamenti.