In Siria si continua a morire. Ma Ai.Bi. è sempre in prima linea a Idlib. A fianco di chi non ha voce

Negli ultimi bombardamenti morti quattro bambini e due operatori umanitari. Non lasciamoli soli. #Continuiamodaibambini

A ormai quasi 10 anni dall’inizio della guerra civile, in Siria si continua a morire. La scorsa settimana due operatori umanitari e quattro bambini hanno perso la vita durante gli intensi bombardamenti nella provincia siriana di Idlib: una ragazza, di quattro anni, è morta mentre andava a scuola nella città di Ariha, a sud di Idlib, mentre altri due bambini sono stati uccisi a Kafraya e un quarto, un bambino di 10 anni, nell’area urbana di Idlib. Decine di altre persone sono rimaste ferite. Una scuola elementare a Kafraya, inoltre, è stata colpita da bombardamenti mentre circa 150 bambini erano nelle loro classi.

Un’escalation di violenza che preoccupa Mark Cutts, vice-coordinatore umanitario regionale dell’ONU per la crisi siriana. “Sono profondamente preoccupato – ha detto Cutts – per la forte escalation di violenza (…) nel governatorato di Idlib, nella Siria nord-occidentale, dove rimangono circa tre milioni di donne, bambini e uomini, oltre la metà dei quali sfollati interni intrappolati tra il fuoco incrociato. I rapporti iniziali indicano che almeno otto civili sono stati uccisi dai bombardamenti, tra cui quattro bambini e due operatori umanitari locali, mentre almeno altri 13 sono rimasti feriti. Condanno questi omicidi con la massima fermezza possibile e rivolgo le mie più sentite condoglianze alle famiglie di tutti coloro che sono stati uccisi o feriti. Molte comunità nel distretto di Ariha sono state colpite dai bombardamenti (…), tra cui le città di Ariha, Shinan, Nahliya, Ehsem, Marayan, Deir Sunbul, Balshun e Balyun. La violenza odierna aggrava una situazione già disastrosa sul terreno a Idlib, dove milioni di civili hanno urgente bisogno di assistenza salvavita. Mantre il Covid-19 continua a diffondersi nei campi sovraffollati, le piogge sono ricominciate e presto arriveranno le aspre temperature invernali. Continuo a invitare le parti in conflitto a porre fine ai combattimenti in linea con la richiesta del Segretario generale per un cessate il fuoco globale e per prendere tutte le misure necessarie per proteggere i civili e le infrastrutture civili in conformità con il diritto internazionale umanitario.”

Siria. Morti altri bambini e ora arrivano le piogge invernali

Gli ultimi attacchi non sarebbero potuti arrivare in un momento peggiore per le persone a Idlib, con i timori di una nuova ondata di sfollamenti inevitabili se la violenza dovesse persistere. Gli ultimi giorni hanno portato anche forti piogge e causato allagamenti in nove campi per sfollati. Circa un milione di persone sono già state sfollate quest’anno e si trovano ad affrontare un inverno rigido. Le ultime settimane hanno visto un’escalation del conflitto in diverse aree del nord-ovest, che rischiano di far deragliare ogni possibilità di una pace duratura.

Pur in questa situazione, Ai.Bi. – Amici dei Bambini, insieme al partner locale Kids Paradise, è presente in Siria nord-occidentale per dare continuità ai programmi integrati di supporto alle famiglie, alla predisposizione di un piano per limitare la diffusione del virus tra la popolazione sfollata e allo stesso tempo per fornire mezzi di sussistenza ai genitori e servizi educativi e ludici ai minori, raggiungendo oltre 1500 bambini e le loro famiglie in tre villaggi e vari insediamenti informali nelle vicinanze.

Anche tu puoi fare la tua parte. Con una donazione alla campagna “#Continuiamodaibambini. L’accoglienza non si ferma“, puoi alleviare le sofferenze di questi bimbi e delle loro famiglie. Non voltarti dall’altra parte. Non lasciarli soli.

Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini/