SIRIA. A Idlib per 540 famiglie un futuro è ancora possibile grazie al nuovo progetto di Ai.Bi. sulla sicurezza alimentare

Neanche un mese fa le immagini dei raid aerei su Idlib e degli attacchi con gas tossici, con centinaia di feriti e oltre 50 bambini morti, facevano il giro del mondo. Oggi la notizia di un’esplosione di grandissime proporzioni avvenuta all’alba di questa mattina nei pressi dell’aeroporto internazionale di Damasco.  Quasi un promemoria del fatto che la situazione in Siria continua ad essere drammatica.

Controllata da gruppi eterogenei di ribelli, la zona di Idlib, a nord-ovest della Siria, resta una delle zone più tormentate dalla guerra civile siriana, teatro di bombardamenti, combattimenti sul campo, sfollamenti e violenze di ogni genere.

E’ qui che lo scorso 10 Aprile è ufficialmente partito il nuovo progetto di Ai.Bi. “Iniziativa di emergenza in Siria per il miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico sanitarie”. I volontari di Kids Paradise, la ONG siriana partner locale, sono già a lavoro per raggiungere le popolazioni dei villaggi interessati.

Per assistere la popolazione, stremata da più di sei anni di conflitto, il progetto di Ai.Bi. verterà sulla formazione in campo agro-zoo tecnico, per la creazione di attività di auto-sostentamento che aiutino le famiglie a soddisfare i bisogni giornali. In un secondo momento, saranno avviate attività generatrici di reddito, tramite la vendita di prodotti agricoli e di allevamento, per sopperire all’altissimo tasso di disoccupazione causato dal conflitto.

540 donne capofamiglia, sole con figli e anziani, saranno formate da veterinari e ingegneri esperti sulle tecniche di agricoltura e di allevamento più adatte al territorio. Alle stesse famiglie di sfollati o che ospitano le famiglie che hanno dovuto lasciare la città, saranno consegnate serre, semi, polli e pecore per provvedere al proprio sostentamento e a quello dei loro numerosi figli, per un totale di 180 serre, 1800 polli e 360 pecore.

Secondo l’Humanitarian Response Plan Siria 2017, l’insicurezza alimentare colpisce un terzo della popolazione. Il 50% delle famiglie non ha un’alimentazione sufficiente e il 40% non è in grado di provvedere ai bisogni alimentari di sussistenza. Dall’inizio della guerra civile i prezzi dei beni alimentari sono aumentati fino all’800%, e le famiglie per far fronte a questi nuovi costi sono spinte a ricorrere all’impiego dei figli, ancora bambini, in piccoli lavori. Il miglioramento dello stato di sicurezza alimentare, avrà ricadute positive sull’alto tasso di matrimoni forzati o precoci, di lavoro minorile, reclutamento di minori nelle forze armate e di matrimoni  temporanei registrato in questi anni.

Il nostro impegno a favore dell’infanzia e delle famiglie siriane non è sufficiente. Per dare continuità ai nostri progetti  è necessario l’aiuto si tutti: è possibile sostenere la campagna di Ai.Bi.  Siria – Non lasciamoli soli  attivando un sostegno a distanza o attraverso una donazione libera al progetto.