Lo smartworking aiuta la genitorialità, ma il 94% dei padri dice “no” a un lavoro esclusivamente da remoto

l’ISP (Istituto di Studi sulla Paternità) ha svolto un’indagine su “paternità e smartworking”, evidenziando i benefici di questa modalità di lavoro sia in termini professionali che familiari, ma “quanto mancano i colleghi !”.

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L’articolo proposto oggi parla di smartworking e paternità, partendo da un’analisi svolta da Isp (Istituto di Studi sulla Paternità), da oltre 30 anni dedito a monitorare l’evoluzione della figura paterna in Italia.
L’idea di partenza è stata quella di capire meglio come lo smartworking abbia influenzato tanto sull’aspetto lavorativo quanto su quello familiare dei padri, offrendo loro l’occasione di stabilire un rapporto più intenso con i figli e la partner.
L’indagine ha coinvolto 50 padri di 11 regioni italiane e ha permesso di tracciare un quadro interessante dei risvolti positivi che la modalità di lavoro da casa ha avuto nella maggior parte dei casi, ma ha anche evidenziato come quasi nessuno degli intervistati sarebbe disponibile ad accettare un lavoro che venisse svolto unicamente da remoto.
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