Sono affetta da una malattia grave: potrò adottare, una volta guarita?

Buongiorno,

mi chiamo Annamaria e ho firmato la vostra proposta di riforma di legge sull’adozione internazionale, perché la ritengo valida per chi, come me, ha il desiderio di adottare un bambino.

Ho 35 anni e purtroppo mi hanno diagnosticato un carcinoma infiltrante al seno e ho da poco iniziato la chemioterapia. Il percorso di guarigione sarà lungo e, se Dio vorrà, le terapie finiranno fra 5 anni con l’ormonoterapia. Se riuscirò a rimettermi, vorrei accogliere nel mio cuore e nella mia casa un bimbo abbandonato. Non mi spaventa l’età, ma temo di non riuscire a rapportarmi serenamente con una femminuccia, alla quale non vorrei mai trasferire le mie angosce.

Gestisco due ludoteche e stare a contatto con i bambini ogni giorno, purtroppo, mi porta a pensare che i figli fortunati, ora come ora, sono quelli che non nascono: troppe malattie, sofferenze e meschinità gratuite. Ma sarebbe bello amare quelli che sono già nati, e nati sfortunati.

Il mio desiderio di adottare potrà essere esaudito, una volta che sarò guarita?

Un augurio a tutti

Annamaria

 

 

IRENEBERTUZZICara Annamaria,

anche alle persone come lei a cui la vita sta riservando prove dure e pesanti, è concessa la possibilità di poter diventare mamma.

Certamente occorre lasciar passare 5 anni perché il certificato medico, che occorre esibire per adottare,  possa  documentare la sua guarigione e il suo stato di buona salute. Lei non è la prima a percorrere questa strada: altri l’hanno fatto, e hanno avuto la gioia di poter diventare genitori.

Quindi, affronti con coraggio le cure che le vengono proposte, per poter poi cimentarsi con le procedure adottive. Ci sono tanti bambini che hanno bisogno di una mamma e di un papà, ben vengano coloro che sono disposti ad aprire loro le braccia, anche in condizioni difficili come la sua.

Con affetto

Irene Bertuzzi

Aree adozioni internazionali di Ai.Bi.