Stati Generali. Griffini (Ai.Bi.): “Per il presidente del Consiglio le famiglie adottive non contano nulla”

“Nemmeno uno strapuntino a Villa Pamphili per la ‘Cenerentola’ del Paese: l’Adozione Internazionale. Ora le speranze per uscire dalla crisi sono legate solo alle promesse del ministro Bonetti”

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“Niente di niente. Nemmeno uno strapuntino agli Stati Generali in Villa Pamphili per la ‘Cenerentola’ del Paese: l’Adozione Internazionale. Evidentemente, per il presidente del Consiglio, le famiglie adottive non contano nulla“. Sono durissime le parole di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, organizzazione nata oltre trent’anni fa da un movimento di famiglie adottive e affidatarie e attiva in Italia e nel mondo nel contrasto all’abbandono minorile, commentando il mancato invito della rappresentanza degli enti autorizzati, agli Stati Generali indetti dal premier a Roma. “Ora le speranze delle famiglie italiane per tentare di uscire dalla profonda crisi del sistema adottivo sono legate solo alle promesse del ministro della Famiglia, Elena Bonetti, che ringraziamo per i tentativi di far sentire la voce degli enti“, ha aggiunto Griffini.

Stati Generali. All’evento del presidente del Consiglio enti autorizzati non invitati

“Purtroppo – prosegue il presidente di Ai.Bi. – la rappresentanza degli enti autorizzati, la cui presenza avevamo caldeggiato, non è stata invitata. Non è neppure stato concesso un collegamento online. E dire che la Commissione Adozioni Internazionali, che collabora con gli enti, è un organo della Presidenza del Consiglio. E dire che questa sarebbe stata una ottima occasione per far presente al capo del Governo le concrete possibilità di rilancio dell’Adozione Internazionale mediante l’attuazione di una riforma del sistema capace di contribuire concretamente alla lotta contro la denatalità imperante oggi in Italia, destinata peraltro ad aggravarsi a causa del Covid, come ha a più riprese ammesso il presidente dell’ISTAT Blangiardo. In Italia ci sono migliaia di coppie senza figli e desiderose di adottare che attendono un segnale di fiducia da parte delle istituzioni. Segnale che invece continua a mancare. Per il presidente del Consiglio Conte, invece, il problema dei bambini abbandonati, delle coppie che intendono accogliere un figlio, della denatalità imperante in Italia, sembrano non contare proprio nulla: è chiaro che questa risposta da parte della massima istituzione dello Stato sia un palese messaggio alle alle coppie italiane. Un messaggio che recita: l’Adozione Internazionale non serve, se volete un figlio trovate altre strade. Chissà, forse l’utero in affitto, pratica pure illegale nel nostro Paese e alla quale però le coppie italiane seguitano a ricorrere all’estero”.

“Ora tutte le speranze per tentare di salvare il salvabile – prosegue Griffini – sono legate alla promessa dal ministro Bonetti di emettere un decreto straordinario di aiuti per non far fallire il sistema degli enti autorizzati. Speriamo che alla promessa seguano fatti concreti: a causa del blocco delle attività, sia i tribunali per i minorenni che i servizi sociali addetti alla adozione in questi mesi non hanno potuto funzionare. Tale blocco avrà delle drammatiche conseguenze nei prossimi mesi a causa della mancanza di famiglie candidate all’adozione. Così, ciò che era considerato il fiore all’occhiello dell’Italia, cioè l’accoglienza adottiva (ricordiamo che il nostro Paese è il secondo al mondo per adozioni internazionali) questa volta, per il disinteresse delle nostre istituzioni, rischia veramente di appassire e di morire”.