Storie di adozione.”Abbiamo affrontato la negazione del decreto di idoneità: ma ora siamo genitori felicissimi”

Adozione Cina. La tenacia e la determinazione di mamma e papà hanno donato una famiglia a Li You. Di fronte a un no del Tribunale dei minorenni, Lucia e Andrea non si sono arresi e hanno ricominciato da capo il loro percorso.

Dal cous cous alla pasta dalla pizza integrale al formaggio di capra, non c’è cibo che Li You rifiuti a pranzo o a cena. “A parte i primi giorni dopo il nostro incontro, quando voleva ancora piatti cinesi, ha cominciato subito ad assaggiare e apprezzare cibo italiano, fin dalla colazione: pane e marmellata, biscotti, pasta, pizza!“

Tornati poco prima di Natale Lucia e Andrea stanno ancora coccolandosi il loro primo figlio di due anni, approfittando dei 3 mesi di aspettativa che ha preso il papà e della maternità della mamma.

“È molto vivace e il sonnellino pomeridiano quindi è sacro – raccontano – : è un bambino bellissimo, ha due fossette sulle guance che fanno impazzire tutti!”.

I genitori ricordano che dal momento dell’abbinamento al primo incontro in Cina di Li You avevamo solo una foto: “Non era nemmeno molto chiara ma per noi era già lui, nostro figlio – precisa Lucia – È stato vivace e molto reattivo fin dal primo incontro. I primi tempi chiamava tutti ‘mamma’, adesso ha introdotto anche la parola papà. Capisce tutto tranne …  quando gli fa comodo!”.

Li You è stato un dono anche per i nonni che si sono già offerti per trascorrere con lui le giornate quando i genitori torneranno al lavoro.

Il bambino apparteneva alla categoria special needs come molti dei minori oggi adottabili. “Il suo bisogno speciale era sanitario ovvero da alcuni test che aveva effettuato in Cina avrebbe presunti problemi neurologici – dice il papà- : tuttavia dalla documentazione che abbiamo e dalle visite mediche effettuate a Pechino il bambino sembrerebbe in linea con i parametri di crescita della sua età. Dobbiamo quindi verificare meglio: abbiamo previsto a breve un check up all’ospedale San Carlo di Milano. Vedremo”.

Per Lucia e Andrea l’arrivo di Li You è stato un dono voluto, atteso, conquistato.

“Il nostro percorso è stato lungo e travagliato: è durato 5 anni e mezzo dalla nostra prima disponibilitàà all’adozione fino alla partenza per la Cina – raccontano oggi, con ritrovata serenità – . Abbiamo anche affrontato la negazione del decreto di idoneitàall’adozione.

Dopo un iniziale tracollo, abbiamo reagito e si è aperto per noi un periodo utile per capire meglio la nostra scelta adottiva e la nostra capacitàà di accoglienza. E alla fine è arrivato Li You”.

La coppia ha deciso così di farsi aiutare sia dall’associazione Genitori si Diventa della loro zona che da Ai.Bi., ente sul quale era ricaduta già la preferenza fin da inizio percorso. “Abbiamo lavorato molto su di noi, le nostre scelte e ne siano usciti più forti. E abbiamo capito che l’adozione sarebbe stata in ogni caso la nostra strada, nulla ci avrebbe fermato”.

Di fronte a un no del Tribunale dei minorenni, Lucia e Andrea non si sono arresi e hanno ricominciato da capo il loro percorso. “Era tempo che doveva trascorrere, per incontrare Li You e per noi, perché potessimo crescere – dicono – Per quanto a un certo punto possa arrivare una sensazione di impotenza o di frustrazione, la nostra esperienza ci dice che è importante non mollare.”

 

Non essere soli è stata la prima soluzione. “Per noi è stato di grande aiuto il sostegno che le reti associative hanno offerto – concludono – così come il confronto con altre coppie adottive. Con alcune di loro sono nati legami fraterni tanto che abbiamo pensato: se avessimo avuto l’idoneità al primo colpo, chissà… non avremmo conosciuto così tante persone che oggi sono importanti nelle nostre vite”.