Trionfo del “figlio a tutti i costi”, stanno soffocando il grido di 168 milioni di bambini abbandonati

bambino triste350Oggi è un giorno infausto per tutti coloro che lavorano e combattono in prima linea perché sia garantito il diritto di ogni bambino di essere figlio. Perché da oggi cade il divieto che la legge 40 poneva alla pratica della fecondazione eterologa.

Come per incanto ci siamo svegliati scoprendo che il divieto è divenuto “incostituzionale”. “La Corte costituzionale, nell’odierna Camera di Consiglio, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, art. 9, commi 1 e 3 e art.12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita”, si legge in un comunicato della Corte. I giudici della Consulta hanno dunque dato ragione a tre tribunali – Firenze, Milano e Catania – che avevano sollevato dubbi di legittimità costituzionale accogliendo i ricorsi di altrettante coppie.

La Babele procreativa annette da oggi anche l’Italia, nuovo membro di un club assai poco prestigioso.  La decisione della Corte Costituzionale apre un inesorabile vuoto normativo che prelude al perpetrarsi di un far west procreativo arginato dalla normativa vigente. Con la cancellazione del divieto di fecondazione eterologa viene legittimata ogni pratica di riproduzione umana, facendo prevalere su tutto il diritto a veder garantiti i propri desideri, costi quel che costi. E’ giunto anche in Italia il giorno in cui il Diritto cede il passo al dominio della tecnoscienza.

Una tecnoscienza che è di gran moda e viene idolatrata come la soluzione di ogni problema di sterilità. La verità è che la maggior parte delle coppie che non hanno figli passano per la tortuosa strada della fecondazione assistita, la quale nella maggior parte dei casi  non porta al risultato sperato.

In questo nuovo contesto culturale si introduce un principio gravemente lesivo del diritto dei figli, in particolare se si tratta di bambini o comunque di minori. Il diritto stesso di essere figlio subisce una compromissione inaccettabile.

Amara la considerazione di Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita: “Questa è l’ultima picconata, probabilmente la più grave, a una legge che non è più quella che è stata approvata dal Parlamento”. “E’ una pronuncia grave –prosegue Amato –  perché la norma che è stata dichiarata costituzionalmente illegittima, in realtà, anche se non è una legge cattolica, salvaguardava i nascituri e il loro diritto a conoscere le proprie origini, anche al fine di tutelare l’identità personale, oltre che garantirne la tutela sanitaria e sociale, da una parte; e, dall’altra, evitava il lucroso commercio di gameti che va sotto il falso nome di donazione e il conseguente sfruttamento delle donne”.

Il cardinale Camillo Ruini, sintetizza mirabilmente i termini della questione: “Esprimo tutta la mia comprensione per coloro che soffrono per la mancanza di un figlio, per coloro che si sforzano di averlo, come pure per coloro che cercano di aiutarli in questo. Però per il bene non solo loro, ma di tutti, bisogna ricordare che non esiste un diritto al figlio. Anche nel loro giusto desiderio di essere genitori, le persone vanno aiutate a non dimenticare che il figlio rimane sempre una persona, da accogliere in dono.

Ciò che più preoccupa è la tendenza che la caduta del divieto di FIVET innescherà: una corsa smodata delle coppie alla ricerca di un figlio a tutti i costi, in un affanno – non senza conseguenze in termini di sofferenza fisica e onerosità economica – che dimenticherà il grido silenzioso di 168 milioni di bambini abbandonati nel mondo. Chi risponderà al loro grido?