Tutela dell’infanzia, tra buone iniziative e occasioni perse. Gruppo Crc: “Bene i Piani per la promozione dei diritti. Ma ora serve un impegno forte delle istituzioni”

bambini-che-giocanoQualche buona iniziativa, un paio di occasioni perse e un finanziamento ancora troppo scarso per le misure a tutela dell’infanzia. Questo il giudizio del Gruppo Crc – un network composto da 91 associazioni del Terzo Settore, tra cui anche Amici dei Bambini, che si occupano della difesa e della promozione dei diritti dei minori in Italia – sulle azioni intraprese dalle istituzioni del nostro Paese a tutela dei più piccoli. Istituzioni a cui il Gruppo Crc chiede ora un’assunzione di impegno rispetto alle misure previste nei Piani approvati negli scorsi mesi.

Il network evidenzia innanzitutto il via libera, già di fatto annunciato a maggio con il 9° Rapporto Crc, del IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017. Il documento è frutto di un iter durato 15 mesi. Ora, sottolinea il Gruppo Crc, “si attende la riconvocazione dell’Osservatorio Nazionale Infanzia e che vengano condivise le modalità di attuazione del Piano e posto in essere un sistema di monitoraggio”.

Tuttavia – denunciano le associazioni del network in un comunicato diffuso all’indomani della Giornata Nazionale per l’Infanzia del 20 novembre“il Piano non prevede alcun finanziamento, né del resto nella Legge di bilancio in discussione ci sono riferimenti a fondi specifici per la sua attuazione.

Non è mancato comunque l’avviamento di azioni che possono essere ricollegate alle priorità previste dallo stesso Piano. A tal proposito, il Gruppo Crc ricorda “la previsione di un Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, che prevede un intervento prioritario a favore delle famiglie con figli minori” e “l’istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai 6 anni, che deve essere attuata con decreto legislativo entro gennaio 2017, e per la quale devono essere stanziate idonee risorse nella legge di Stabilità”.

Tra le note positive viene citata anche la riconvocazione dell’Osservatorio per il contrasto alla pedofilia e alla pornografia minorile. Riunione svoltasi a Firenze il 18 novembre, “per discutere delle modalità attuative del Piano biennale nazionale di prevenzione e contrasto all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, identificare per ognuna delle aree strategiche un’amministrazione di riferimento e l’istituzione da parte del dipartimento per le Pari Opportunità di un apposito Comitato di Coordinamento per l’attuazione e il monitoraggio del Piano”.

Infine, il Gruppo Crc pone l’accento su qualche occasione persa per portare a compimento importanti provvedimenti di cui auspicò l’adozione già il 20 novembre 2015. Innanzitutto la riforma del sistema di protezione e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: la proposta di legge in materia attualmente è ancora all’esame del Senato. “La riforma – puntualizzano le associazioni – oltre a garantire una dignitosa accoglienza e tutela dei minori stranieri non accompagnati, costituirebbe anche un modello da seguire per altri Paesi europei”. In secondo luogo, il Gruppo Crc ricorda la proposta di legge per l’acquisizione della cittadinanza per i minorenni di origine straniera “nati e cresciuti in Italia”. L’adozione di questo provvedimento, approvato alla camera a ottobre 2015, “rappresenterebbe un importante passo avanti verso il riconoscimento dei diritti delle seconde generazioni”.

 

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