Ucraina, per i nostri care leavers e’ suonata l’ultima campanella

Foto 3Inizio giugno: le scuole si svuotano, gli studenti salutano i propri compagni e professori. Qualcuno ne avrà ancora per un po’, ma dopo gli esami sarà per tutti vacanza. Scene che conosciamo bene e che si ripetono, una volta all’anno, in ogni angolo del mondo. Anche nell’istituto di Bucha, in Ucraina, qualche giorno fa è suonata l’ultima campanella. Ma in questo caso, forse, è stata l’ultima davvero.

Quello di Bucha è uno degli istituti ucraini in cui Amici dei Bambini ha attuato uno dei suoi progetti di Sostegno a Distanza a favore dell’infanzia abbandonata, garantendo ai piccoli ospiti del centro il diritto allo studio. Un’avventura iniziata quasi 10 anni fa, nel 2005: quando questa collaborazione cominciò, nell’istituto vivevano più di 250 bambini. Il lavoro in sinergia delle autorità locali e delle organizzazioni non governative, tra cui la stessa Ai.Bi., ha fatto in modo che, gradualmente, il sistema di tutela dei minori abbandonati venisse modificato, preferendo rivolgersi sempre più all’accoglienza familiare e svuotando, quindi, progressivamente gli istituti. Alla fine del 2013, a Bucha, sono rimasti solo 3 ragazzi che a maggio 2014 hanno terminato gli studi. La missione di Ai.Bi. è giunta a compimento!

Non per questo, però, Amici dei Bambini ha perso di vista i tre care-leavers. Vadim, Sasha e Serghey – questi i nomi dei tre ragazzi – sono stati seguiti anche dopo la conclusione, a fine 2013, del  rapporto di collaborazione tra Ai.Bi. e l’istituto di Bucha.

Nel frattempo la situazione politica e sociale in Ucraina è degenerata, come le cronache quotidiane ci informano. Il sistema di tutela statale, che avrebbe dovuto predersi cura di loro nella fase di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, sembra essersi dimenticato di loro.

Al termine dell’anno scolastico, Vadim, Sasha e Serghey rischiavano di non poter prendere parte alle feste dell’”Ultima campanella” e dell’”Ultimo ballo”, organizzate tradizionalmente in Ucraina in occasione della chiusura delle scuole. Così Ai.Bi. ha pensato di intervenire: non ha voluto lasciare che questi tre ragazzi, che per anni hanno beneficiato del progetto SaD, restassero esclusi da questa festa che per i giovani ucraini segna di fatto il passaggio all’età adulta. Vadim, Sasha e Serghey avevano bisogno di un abito ciascuno per partecipare a questa celebrazione.

Con il nostro aiuto, i ragazzi hanno fatto un giro per i negozi e i mercati locali, valutando le offerte commerciali e confrontando i costi. Dopo aver valutato tutte le possibilità, ognuno di loro ha fatto la sua scelta. In questo modo, Ai.Bi, li ha aiutati non solo a poter acquistare un abito per la festa, ma anche a vivere un’esperienza da veri adulti: la gestione di un budget personale, la valutazione e il confronto tra diverse possibilità, la responsabilità di assumere una decisione.

Qualche giorno dopo a Bucha è suonata l’ultima campanella. Vadim, Sasha e Serghey, a quella festa, erano tra i più eleganti di tutti. E di certo tra i più pronti a entrare nel mondo degli adulti.