Umbria: fuga dalle adozioni. Le domande di disponibilità calano del 38%

bimbo-finestra 350 200Il calo delle adozioni è una realtà che accomuna tutta l’Italia. Conferma il trend anche il rapporto presentato l’11 giugno 2014 dalla Regione Umbria. Il documento dal titolo “Bambini, ragazzi e coppie nelle adozioni nazionali e internazionali in Umbria” mette in evidenza i numeri che riguardano la regione dell’Italia centrale, in rapporto ai dati nazionali.

Emerge la sfiducia delle coppie ad aprirsi all’accoglienza. Nel quinquennio 2007-2011 le domande di disponibilità per l’adozione nazionale, presentate dalle coppie residenti in Umbria risultano, analogamente a quanto rilevato a livello italiano, in netta diminuzione passando dalle 374 del 2007 alle 233 del 2011, con una riduzione nel quinquennio di 141 domande e una contrazione in termini percentuali pari al 38 per cento. Anche relativamente all’adozione internazionale, si assiste a una forte riduzione delle domande di disponibilità all’ adozione, nella misura di una contrazione percentuale del 19 per cento: si passa da 113 a 92 domande presentate rispettivamente nel 2007 e nel 2011.

Nel quinquennio 2008-2012 i bambini adottati attraverso l’adozione internazionale sono passati da 64 a 46. Con un picco nel 2009, quando ne arrivarono 88. A livello sub-regionale la provincia di Terni adotta di più rispetto a quella di Perugia. Circa la metà dei minori stranieri arrivati in regione, proviene da Paesi che hanno ratificato la Convenzione de L’Aja.

Nello stesso periodo di tempo analizzato, i tre Paesi di provenienza più rappresentati sono Federazione Russa (60 bambini), Ucraina (59), Colombia (46): insieme coprono infatti il 49% del totale delle autorizzazioni a scopo adottivo. Cresce anche l’età media dei bimbi al momento dell’adozione: si passa infatti da 3,4 anni del 2008 ai 6,6 del 2012. Riflesso dell’aumento di adozioni nazionali nei Paesi d’origine.

Il rapporto evidenzia anche l’età delle coppie adottive umbre, in controtendenza rispetto al dato nazionale. I mariti hanno un’età media di 41 anni, le mogli 40 anni- leggermente inferiore a quella rilevata nel nostro Paese; posseggono un titolo di studio mediamente alto, il 26 per cento dei mariti adottivi è laureato – a fronte del 12 per cento della popolazione maschile residente umbra – il 28 per cento delle mogli adottive è laureata – a fronte del 15 per cento della popolazione femminile residente umbra. Ultimo elemento positivo è l’alta propensione all’adozione di più di un bambino – più alta di quella riscontrabile a livello nazionale.

Altro elemento evidenziato nel rapporto è la presenza di enti autorizzati sul territorio. A fronte dei 63 enti attivi sull’intero territorio nazionale, quelli attivi nella regione variano da un minimo di 11 nel 2012, a 25 del 2010.

In regione, Amici dei Bambini è presente con uno sportello informativo dal primo dicembre 2013. Ogni seconda domenica del mese, dalle 15.30 alle 19.30, nella Parrocchia Santa Maria Assunta di Castel del Piano (PG), Erica e Franco Micucci, genitori adottivi di un bimbo di origine cinese, forniscono alle aspiranti coppie adottive le principali indicazioni sul mondo dell’adozione. Nei primi sei mesi di attività sono dodici le coppie che hanno partecipato agli incontri informativi, organizzati a scadenza mensile.

«Siamo molto contenti che in Umbria si parli di adozione» commenta Erica. E aggiunge: «Peccato non aver saputo per tempo di questa bella iniziativa promossa dalla Regione!». Riguardo ai dati, osserva: «Non mi stupiscono i dati del calo: nei nostri incontri le domande che ci sentiamo rivolgere più spesso sono quelle sui Paesi d’origine; sulle condizioni dei bimbi, in particolare i dubbi che le coppie hanno è che le schede sanitarie non siano veritiere; e poi il grande capitolo dei costi». Ma spesso anche i più diffidenti si sciolgono di fronte alla testimonianza della famiglia Micucci. Erica racconta: «Io non smetto di dire loro che tutti i giorni facciamo esperienza del miracolo dell’adozione. E’ meraviglioso vedere mio figlio che fiorisce e giorno dopo giorno si apre al mondo intero». A quelli più perplessi io dico sempre «Lanciatevi, abbiate coraggio! I vostri figli vi aspettano».