Un articolo che nessuno vorrebbe leggere: Elena, 5 anni, uccisa dalla mamma

Dopo averne denunciato il rapimento, la mamma della piccola Elena Del Pozzo, 5 anni, ha condotto i carabinieri sul luogo in cui ha sepolto la figlia, dopo averla uccisa in un gesto che rimarrà per sempre inspiegabile nelle sue motivazioni più profonde

Aveva 5 anni Elena Del Pozzo, la bambina di Mascalucia, città nei dintorni di Catania, il cui corpo senza vita è stato ritrovato in una campo a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
A far rinvenire il cadavere è stata la mamma, Martina, 23 anni, che inizialmente aveva denunciato il rapimento della figlia da parte di tre uomini incappucciati. Un racconto, il suo, che non ha convinto fin da subito i carabinieri: troppe le incongruenze, troppo labili le eventuali motivazioni per rapire una bambina di una famiglia non ricca e senza apparenti legami con la criminalità organizzata. Inoltre, nessuna delle immagini sequestrate delle telecamere di sicurezza mostravano scene compatibili con quanto sostenuto dalla madre.
Durante la notte, dunque, l’interrogatorio della donna è andato avanti a lungo, con gli inquirenti che hanno insistito soprattutto sull’assenza di immagini che confermassero la sua tesi.

È la mamma a portare i carabinieri nel campo in cui ha sepolto la figlia Elena Del Pozzo

Così, una volta riportata nella sua casa, la donna è scoppiata in lacrime e ha guidato i militari nel campo dove la figlie era stata sepolta dopo essere stata uccisa.
Nessun rapimento, dunque, anche se il quadro è ancora da chiarire nelle dinamiche e nelle motivazioni: secondo le prime ricostruzioni sul corpo di Elena ci sono diverse ferite da arma da taglio. La madre, portata via, pare abbia detto di “non essere in sé” nel momento dell’omicidio, mentre ancora non è stata trovata l’arma del delitto. Anche la presenza di una pala e una zappa utilizzate per seppellire il corpo della bambina, che in un primo momento sembravano essere state procurate appositamente dalla madre prima di compiere l’omicidio, sembra invece fossero oggetti presenti e utilizzati da tempo in casa.

L’omicidio di una figlia è qualcosa che non potrà mai essere spiegato fino in fondo

Il padre, 24 anni, era separato da Martina e gli inquirenti non escludono che tra le motivazioni del folle gesto possa esserci la difficoltà di rapporti tra i due e la gelosia verso la nuova compagna dell’uomo e il rapporto che la figlia stava in sturando con lei. Ma, al momento, si tratta solo di speculazioni che potranno essere chiarite, forse, solo con il tempo.
Quello che è certo, oggi, è la morte di una bambina, uccisa dalla stessa mano di chi l’aveva messa al mondo cinque anni fa. Un fatto che, pur con tutte le spiegazioni che potranno arrivare con l’autopsia, le indagini e i processi, rimarrà per sempre inspiegabile nelle sue ragioni recondite e insondabili.