Un papà forte è un papà fragile

19 marzo. San Giuseppe. Pensieri di un padre per la Festa del papà

Un papà forte è un papà fragile. Pare strano ma non potrebbe essere altrimenti. Il motivo principale è che per un papà forte, il punto debole sono i suoi figli. Che poi sono anche il suo punto di forza.

Un padre forte, deve esserlo per i suoi figli: li protegge, fa loro da scudo, li ama, li educa, li sgrida, li rimprovera, li coccola, li consiglia, li aiuta … li ama. (non ho sbagliato, ho scritto “li ama” due volte perché, se ben inteso, ciò racchiude tutte le possibili azioni già espresse, anche nei puntini puntini).

Un papà forte davanti alla figlia adolescente si sente fragile perché si rivede in lei, quando anche lui alla sua età faceva testa a testa con i propri genitori. Un papà forte capisce quello che sta vivendo la figlia al suo primo anno di liceo ma si sente fragile quando fatica a rapportarsi con lei, cioè a trovare quel giusto linguaggio che determina nuovi punti di incontro.

Un papà forte davanti alla figlia preadolescente, si sente fragile quando vede che deve ripetere sempre le stesse cose e non capisce perché sua figlia non capisce che è importante e che le cose dette sono per il suo bene.

Un papà forte davanti al figlio di tre anni cerca di essere un esempio, di condividere ogni gioco possibile in maniera propositiva, creativa, onesta, divertente. Il papà forte gioisce con il figlio nelle vittorie e nelle belle sorprese che possono esserci ogni giorno. Quando il figlio si addormenta accanto a lui, il papà è forte, lo prende in braccio, lo accarezza, gli rimbocca le coperte e gli dà un bacio sulla fronte, pensando alle sue fragilità. Si perché il papà a volte è stanco e non sempre riesce ad essere “in pista” come vorrebbe il suo figliolo.

Nel numero di marzo del mensile “Airone”, in un articolo dove si parla di inquinamento, fra le azioni per porvi rimedio, al primo posto si cita il “fare un figlio in meno”. Nonostante i primi tre figli, mi sentirei “povero” se non ci fosse Elia, il piccolo di tre mesi. Con lui mi sento un papà forte quando lo prendo in braccio e ogni volta che mi sorride perché gli faccio le facce buffe. Mi sento un papà forte anche quando mi rigurgita latte sulla maglietta appena messa; poi mi guarda e mi sorride e mi sento nuovamente un papà fragile che senza quel figlio farebbe fatica a vivere.

Un papà forte va in crisi quando commette errori su errori, ogni volta gli stessi, sentendosi così fragile che a volte gli pare di essere inadeguato nel suo ruolo. Per fortuna c’è la mamma; insieme a lei il papà fragile si sente forte e, nonostante mille bisticci e mille errori, si riparte all’alba di un nuovo giorno da vivere con la propria famiglia.

Diego Moretti

Cooperativa Sociale AIBC