Unchr: in Italia serve una riforma strutturale del sistema di accoglienza

ACCOGLIENZA“L’Italia da anni compie un encomiabile sforzo nella gestione dei flussi di migranti in arrivo via mare, è necessario ora mettere a regime questa esperienza”. Queste le parole pronunciate mercoledì 19 febbraio da Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, a margine dell’incontro avvenuto a Siracusa tra una delegazione dell’Unhcr, il prefetto della città siciliana Armando Gradone e il questore Mario Caggegi. Il confronto, organizzato per discutere della situazione dei flussi migratori e dell’accoglienza nella provincia di Siracusa, è stata l’occasione migliore per ricordare, da parte della Sami, come in Italia occorra una riforma strutturale del sistema di accoglienza.

“Ogni anno – ha ricordato al portavoce dell’Unhcr – si parla di emergenza sbarchi e ogni anno chiediamo alle autorità che venga messa in atto una riforma strutturale del sistema di accoglienza per gestire in maniera ordinaria i flussi in arrivo via mare, un fenomeno che interessa l’Italia con regolarità stagionale da oltre un decennio”. Per questo la Sami ha invitato a evitare inutili allarmismi e a predisporre un piano per non trovarsi impreparati di fronte al consueto possibile aumento degli sbarchi nel periodo estivo.

“Siracusa in questo senso è un esempio – ha affermato la Sami –, già nel 2013 aveva accolto il 33% del totale delle persone in arrivo via mare”. Le risorse messe in campo dall’Italia, a suo parere, sarebbero più efficaci se utilizzate per una riforma complessiva del sistema anziché per adottare approcci emergenziali costosi e poco sostenibili così come avvenuto nel 2009 e 2011.

 

Fonte: la Repubblica