Usa, adozioni aperte: dalle lacrime al sorriso. Quando la vita sceglie la sua strada

Kris Fasse, direttore nazionale del servizio adozioni aperte del Bethany Adoption Service, ha presentato l’adozione aperta, una prassi in uso da trent’anni negli Stati Uniti che permettere al nascituro di avere una famiglia anche se la madre o il padre biologico sono in estrema difficoltà di tenerlo.

Acceso il dibattito, e molto viva la perplessità tra le famiglie: si tratta di dare due madri al bambino? Non si creano presupposti di confusione? Non è migliore l‘adozione chiusa? Abbiamo avvicinato la Fasse per un’intervista. “Il carattere di apertura di questo tipo di adozione è nel concetto della continuità – ha esordito Fasse –, un’apertura continua, fatta di cose come inviarsi fotografie, scriversi lettere, o andare a incontrarsi e tutto ciò che comporta. Tra le tante adozioni aperte che conosco, solo nel 5% dei casi non c’è nessun contatto. Non è una realtà statica, ma in cambiamento”.

Come mai questa progressione, in America, di adozioni aperte? Sono arrivate a costituire il 95% del totale di adozioni nazionali.
Il concetto è stato introdotto nei tardi anni Settanta, quando alcune agenzie per l’adozione iniziarono ad abbracciare questa procedura. Dal 30% di allora, oggi siamo all’80% di agenzie che aiutano ad adottare tramite adozione aperta, e questo è successo perché i genitori in attesa di un figlio hanno cominciato man mano a sentire sempre più parlarne.

Anni fa, quando se ne parlò a prima volta, l’America fu perplessa come lo è l’Italia.
Oh, sì! E parecchio. Io stessa ne avevo molta paura. Voglio raccontare una storia di adozione aperta, che può aiutare a superare il primo impaccio. Ho conosciuto una coppia molto impaurita dall’idea di avere un incontro e perfino di fare un colloquio con la madre biologica di un bambino che avrebbero potuto adottare. Ma poi, durante una conferenza, hanno fatto conoscenza con la mamma biologica di una bambina adottata in modo aperto. E sono rimasti stupiti dalla possibilità di gestire serenamente il rapporto con lei. Oggi hanno fatto quattro adozioni aperte. Ero nel dubbio anch’io, come ho detto, e ce n’è voluto prima che mi rendessi conto di come superarlo. Ho avuto da imparare, come tutti. L’importante è che non ci siano segreti, e non si tenga nulla nascosto in questo tipo di adozione.

Come aiutare se stessi e gli altri a capire l’adozione aperta?
Leggere. E, cosa più importante, farsi una chiacchierata con persone che ne hanno fatto esperienza.