Vaccini. CTS: sotto i 60 anni basta AstraZeneca e seconda dose con Pfizer o Moderna

Una nuova indicazione del CTS “raccomanda fortemente” di somministrare il vaccino Astra Zeneca solo ai maggiori di 60 anni. Per i minori di 60 anni che, invece, hanno già ricevuto la prima dose con Astra Zeneca, la seconda si potrà fare con Pfizer o Moderna

Non c’è pace per il vaccino AstraZeneca: nonostante i ripetuti pareri favorevoli dell’EMA e dell’Aifa sulla sua sicurezza, una cattiva comunicazione e alcuni oggettivi effetti collaterali verificatisi hanno alimentato costantemente lo scetticismo degli italiani, tanto da portare diverse persone a rifiutarsi di farsi vaccinare con il prodotto anglo – svedese.
Ora, dopo l’ultima caso della studentessa ligure morta nei giorni successivi la vaccinazione con AstraZeneca (i motivi e l’eventuale nesso diretto devono ancora essere chiariti fino in fondo), arriva la raccomandazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), di utilizzare il vaccino solo per gli over 60, anche per quanto riguarda le seconde dosi.

AstraZeneca solo per chi ha più si 60 anni

Sicuramente una decisione che non aiuta a far diminuire il caos attorno al vaccino AstraZeneca, nonostante il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli abbia sottolineato come le nuove raccomandazioni siano state prese per un principio di “massima cautela”, anche alla luce di una situazione epidemiologica che, proprio grazie alla campagna vaccinale, vede diminuita non poco la circolazione del virus.

Il problema principale, ora, è riorganizzare il piano vaccinale alla luce di queste nuove indicazioni: per gli over 60 teoricamente non cambia nulla, sia nel caso di prima sia di seconda dose, ma bisognerà vedere, alla luce di questo nuovo messaggio di “sfiducia” verso il vaccino, quanti si rifiuteranno comunque di fare AstraZeneca e chiederanno un altro prodotto e quanti potrebbero finire per saltare il richiamo.

Per i minori di 60 anni che, invece, hanno già ricevuto la prima dose con AstraZeneca, la seconda potrà essere fatta utilizzando i vaccini Pfizer o Moderna, di cui, a questo punto, servirà un surplus di dosi. Ed è questo il punto cruciale per mantenere i piani indicati dal Commissario Figliuolo per vaccinare l’80% degli italiani entro settembre: reperire abbastanza dosi di vaccini Pfizer e Moderna per vaccinare chi inizialmente avrebbe dovuto ricevere AstraZeneca, senza chiaramente togliere le dosi a chi già ha in programma il richiamo con quei vaccini.

Vaccino “misto”: rischi minimi. Ma senza AstraZeneca bisognerà riorganizzare le forniture

Sul fatto di somministrare due diversi vaccini, gli esperti sono sostanzialmente concordi che non ci siano rischi eccessivi. Come riporta il Quotidiano Nazionale: “I primi risultati di uno studio condotto dall’Università di Oxford riportano che le persone che hanno ricevuto una prima dose Pfizer e un richiamo di Vaxzevria (AstraZeneca n.d.r.) o viceversa sviluppano più effetti collaterali di tipo medio o moderato”. Ma nello stesso tempo “Alcuni studi preliminari indicano che l’efficacia del vaccino disgiunto è superiore rispetto a due dosi di AstraZeneca”.

Insomma, c’è di che stare tranquilli, anche se con il vaccino AstraZeneca, al di là d tutto, l’effetto collaterale più clamorosamente avverso è stata, fin da subito, la comunicazione sbagliata e il non riuscire a mantenere una linea univoca.