Valle d’Aosta: prendere in affido un’intera famiglia

famiglie in affidoC’era un tempo in cui, nei villaggi alpini, le famiglie si aiutavano l’una con l’altra, all’insegna della condivisione e della solidarietà. Sentimenti che, con il passare degli anni, si sono andati perdendo, travolti dalla frenesia della vita che non ha risparmiato neppure questi piccoli angoli di paradiso. Ora, però, in Valle d’Aosta nasce un progetto intenzionato a rafforzare il reciproco sostegno tra i suoi cittadini. Si chiama “Una famiglia per una famiglia” e si propone come forma di sostegno alternativa a quella del tradizionale affido familiare. In questo caso, infatti, l’affido è pensato non per i singoli minori, ma per l’intero nucleo familiare.

Il bambino, quindi, non viene allontanato dal contesto in cui è nato e cresciuto, ma resta nella propria casa con i suoi genitori. Una famiglia disponibile al sostegno si impegna a prendersi cura di tutto il nucleo familiare in una relazione solidale e di prossimità: la famiglia “affiancante” è chiamata infatti a mettere a disposizione le proprie competenze, determinate da età, professioni e inclinazioni.

Il progetto è pensato come forma di prevenzione dell’allontanamento del minore dai suoi genitori e permette di intervenire in situazioni di disagio non ancora conclamato.

La firma del protocollo, avvenuta a metà giugno, segue la deliberazione della Giunta Regionale n.2043 del 6 dicembre 2013 che aveva dato il via libera alla sperimentazione.

“Crediamo fermamente che, per la riuscita di un progetto di questo genere – ha dichiarato l’assessore  regionale alla Salute e alla Politiche sociali Antonio Fosson, sia fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti del territorio: enti locali, servizi, scuole, associazioni, parrocchie. Ciascuno, nel proprio ambito, può offrire un contributo importante nel gettare le basi per la creazione di comunità locali più attente ai bisogni delle famiglie”.

L’accordo di programma prevede che, nei prossimi mesi, i servizi sociali e le risorse del Terzo Settore della Valle d’Aosta raccolgano le segnalazioni sia delle famiglie da affiancare che di quelle disponibili al sostegno e dei tutor, che in autunno inizieranno il periodo di formazione.

La sperimentazione è attualmente attiva in 6 aree territoriali del Nord Italia (Torino, Novara, Cantù, Verona, Fidenza e Parma), mentre altre forme alternative di sostegno familiare sono in fase di valutazione e di avviamento nelle regioni centro-settentrionali.

 

Fonte: Aosta Cronaca