Vietare il fumo nei luoghi pubblici per diminuire le probabilità di contagio da Covid

L’estate del Covid. Tra mascherine abbassate e contatti ravvicinati sembra che ci si sia già dimenticati della primavera appena passata. Intanto gli esperti avvertono anche l’atto di fumare potrebbe veicolare la diffusione del virus

Buona estate, ma ringraziate chi continuerà a lavorare per limitare i danni di irragionevoli comportamenti“, così si sfoga su facebook la professoressa Maria Chironna, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia molecolare dell’unità operativa di Igiene del Policlinico di Bari.

Sembra infatti che le persone in questi mesi estivi si siano dimenticate di quanto accaduto nella primavera appena trascorsa. Il livello di guardia sembra essersi abbassato, come le mascherine sul volto degli italiani, tra feste e diminuzione delle distanze la professoressa ammonisce “il virus circola anche d’estate, nel caso non fosse chiaro abbastanza”.

Intanto il Codacons in una diffida inviata nei giorni scorsi al Ministro della Salute Roberto Speranza e ai presidenti delle Regioni ha chiesto di imporre il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici all’aperto per evitare il rischio di nuovi contagi da Coronavirus.

Gli esperti hanno accertato come il fumo nei luoghi pubblici incrementi le possibilità di contagio da Covid19” ha spiegato il Codacons nella diffida.

Quella del legame tra fumo e Covid è una preoccupazione che emerge non solamente in Italia. È noto infatti come la società spagnola di epidemiologia abbia chiesto al governo spagnolo e agli enti locali di inasprire le leggi anti-fumo, vietando le sigarette anche nei luoghi pubblici all’aperto.

Il rischio di contrarre l’infezione nasce dal gesto compiuto dal fumatore nel momento di buttare fuori il fumo dalla bocca. Con questo atto infatti,  è possibile emettere assieme al fumo, piccole particelle d’acqua che, se il fumatore è un positivo asintomatico potrebbero contenere il Sars-CoV-2.

Ma il fumo di sigaretta rappresenta anche un rischio per gli stessi fumatori.

La Lilt, Lega Italiana contro i Tumori sottolinea infatti come i fumatori presentino un rischio maggiore di contrarre infezioni e malattie respiratorie rispetto a chi non fa uso di sigarette e abbiano anche una probabilità maggiore di sviluppare complicanze a causa dell’alterazione strutturale provocata alle vie respiratorie dall’utilizzo del tabacco ed all’indebolimento delle difese immunitarie dell’individuo.