Viviamo in Francia. Possiamo adottare con un ente italiano o siamo tenuti a fare tutte le pratiche all’estero?

Buongiorno Ai.Bi.,

siamo una famiglia con due figli biologici ormai già grandicelli, rispettivamente di 10 e 8 anni. Dopo tanto tempo e, ammetto, tanta riflessione, ci stiamo avvicinando all’idea dell’adozione di un terzo figlio.

Da meno di un anno – e precisamente da giugno 2015 – viviamo estero, in Francia. Vi scriviamo per chiedervi come ci si debba muovere per iniziare le pratiche per l’adozione. Anche se non viviamo in Italia è possibile rivolgersi a un ente italiano oppure si devono fare tutte le pratiche in Francia?

Grazie per le informazioni.

Lidia

 

 

cbernicchi-fotoCara Lidia,

la prima cosa fondamentale che occorre sapere è che nessun ente italiano può operare in un altro Paese. In linea generale, le coppie italiane residenti all’estero che desiderano adottare sono tenute a seguire la procedura locale contattando gli enti che operano nel territorio di quel Paese, nel vostro caso la Francia.

Tuttavia, la legge 184/1983 concede ai cittadini italiani residenti all’estero la possibilità di intraprendere il percorso dell’adozione anche in Italia, sia nazionale che internazionale.

In questo caso, il primo passo da compiere è quello di rivolgersi al Consolato italiano nel Paese in cui risiedono e chiedere se sia possibile compiere lì percorso di valutazione con i servizi sociali locali. Di norma, infatti, i Consolati italiani all’estero si rendono disponibili a fornire servizi alla coppia. In alternativa, dovreste effettuare lo studio di coppia in Italia. Tenga presente che non sono poche le Asl che vengono incontro alle necessità delle coppie residenti all’estero, concentrando i colloqui in un unico periodo ben  definito.

In seguito, gli aspiranti genitori adottivi devono presentare la domanda di adozione. Per farlo, possono fare riferimento al Tribunale competente per il Comune di ultima residenza italiana oppure al Tribunale per i Minorenni di Roma, competente per tutti i nostri connazionali residenti all’estero.

Nel caso in cui la coppia decida di rivolgersi all’adozione internazionale, una volta ottenuta l’idoneità, dovrà scegliere un ente autorizzato italiano a cui conferire il proprio mandato. Da questo momento in poi, quindi, il percorso per l’adozione proseguirà secondo la normale procedura italiana.

Un caro augurio per la vostra esperienza di accoglienza,

 

Cinzia Bernicchi

Consulente di Ai.Bi.