Vuoi aprire una casa-famiglia per minori? FARIS spiega come fare

Il 15 dicembre, alle ore 18.00, la presentazione del corso on line

Si terrà il 15 dicembre, alle ore 18.00, la presentazione del corso on line di FARIS: come aprire una casa famiglia per minori.

Quattro appuntamenti per conoscere il quadro normativo, i minori, gli attori con cui verremo a contatto se decideremo di portare avanti il nostro desiderio di aprire una casa-famiglia.

L’obiettivo del corso on line di FARIS è quello di fornire strumenti pratici sulla gestione di una comunità familiare e spunti di riflessione e di autovalutazione sul proprio coinvolgimento in questo “progetto di vita”. Per effettuare “il grande passo” in modo quanto più consapevole.

Gioie e fatica della Casa-famiglia

Nell’immaginario popolare la casa-famiglia è una casa in campagna in cui sono tutti allegri e felici come negli spot pubblicitari delle brioches e i bambini sono meravigliosi. E in effetti i bambini sono meravigliosi.

Sono minori che hanno dei vissuti impegnativi e hanno imparato a fronteggiare la vita e mettere in atto strategie di sopravvivenza che davvero ci stupiscono. Sono ragazzi che hanno visto litigi, violenze quando non li hanno subiti in prima persona, e sono stati più volte traditi dagli adulti di cui si fidavano.

Sono bambini che hanno avuto figure di attaccamento primario che loro per prime non avevano equilibrio, per cui per forza di cose si sono dovuti inventare un modo per stare in piedi che spesso non è quello più corretto.

Hanno davvero delle storie tragiche alle spalle e i loro atteggiamenti di rabbia sono più che legittimi.

Per questo accoglierli è un lavoro, che porta con sé un grande impegno sia fisico che emotivo.

L’impegno fisico non è trascurabile perché davvero è quello di una famiglia numerosa, il che significa spese, pranzi e cene per una decina di persone, lavatrici perennemente in funzione e tanti “prendi e porta” da scuola e attività ricreative e sportive. A questo si aggiungono gli impegni specifici dei nostri bambini: gli incontri con la famiglia di origine, con la psicologa o con altri specialisti. Questi incontri non sono solo accompagnamenti da “taxista” perché ogni volta a questo si aggiunge un po’ di “movimento di emozioni” che va gestito.

E poi ci sono le dinamiche nel gruppo.

Ognuno porta il suo, ha le sue necessità e i suoi bisogni e tenere in equilibrio il tutto non è facile.

Bisogna essere molto consapevoli di quello che significa essere la famiglia residente in una casa-famiglia, l’essere il riferimento costante e il non avere uno spazio di stacco perché di fatto si è “sul pezzo” H 24.

Servono dedizione, preparazione e una grande motivazione che vada oltre il “mi piacciono i bambini”, perché davvero non basta. Per questo abbiamo deciso di realizzare questo corso.

La partecipazione alla presentazione è gratuita e non comporta l’automatica iscrizione al corso. Maggiori informazioni QUI