Vorrei svolgere la mansione di educatore in una vostra casa-famiglia, ma se c’è già una coppia, io cosa dovrei fare?

Buongiorno,

ho letto sul sito di Ai.Bi. che presso la casa-famiglia “Il Sorriso” di Torino si sta ricercando la figura di un educatore professionale. Sono laureata in scienze dell’educazione e ho maturato varie esperienze nei centri socio-educativi, ma vorrei lavorare nell’ambito della cura per l’infanzia in difficoltà, perciò vorrei candidarmi per questa posizione. Sono a conoscenza, però, del fatto che le case-famiglia sono gestite da una coppia, a differenza delle comunità educative, nelle quali sono impiegati gli educatori. In virtù di ciò, mi chiedevo: come mai cercate un educatore anche per la vostra casa famiglia? Quali attività dovrebbe svolgere questa figura?

Grazie,

Gilda

 

bresciani (2)Cara Gilda,

grazie per l’interesse a candidarsi per questa posizione.

È necessario innanzitutto conoscere la differenza tra casa famiglia e comunità educativa. Quest’ultima vede l’alternarsi di diversi educatori che si prendono cura dei minori ospitati. La prima, invece, è gestita da una coppia di coniugi che vive stabilmente all’interno della struttura e riveste il ruolo dei genitori a tempo pieno e a tutti gli effetti. A essi è però affiancato almeno un educatore che li supporta in generale nella gestione della casa famiglia e in particolare in alcune attività. Ecco perché, dunque, per la casa famiglia di Torino siamo alla ricerca di un educatore professionale.

Veniamo agli aspetti specifici della figura ricercata in questo momento da Ai.Bi. L’educatore/rice interverrà nelle dinamiche interpersonali con i minori ospiti della struttura e in quelle educative della coppia di riferimento. Dovrà tenere a mente che il suo luogo di lavoro è la casa di una famiglia che si è aperta all’accoglienza: è perciò importante che instauri un rapporto di fiducia con la coppia di coniugi e che si relazioni con i minori in modo equilibrato.

L’educatore si occuperà del servizio di accoglienza da vari punti di vista: compilerà report settimanali e tutta la documentazione necessaria; coordinerà le attività svolte in casa famiglia, curando i rapporti con i servizi sociali e i responsabili della sede centrale di Ai.Bi.; redigerà le relazioni per il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Territoriali; parteciperà alla supervisione psicologica e pedagogica dei minori.

Requisito fondamentale per potersi candidare alla posizione è il possesso della qualifica di educatore professionale certificato da uno dei seguenti titoli: diploma di educatore professionale conseguito presso la scuola regionale per educatori professionali, laurea quadriennale in scienze dell’educazione oppure laurea triennale di educatore professionale.

Il candidato ideale è una persona dinamica tra i 25 e i 35 anni, con una buona predisposizione ai rapporti interpersonali, capace di gestire anche relazioni complesse con minori in difficoltà.

Punto a suo favore: saranno prese in considerazione le esperienze maturate nello stesso ambito professionale. Costituiscono ulteriori requisiti fondamentali essere automuniti e disponibili alle trasferte.

Per candidarsi può compilare il form, indicando come codice di riferimento “ECF”.

In bocca al lupo per la sua candidatura!

Un caro saluto,

Valentina Bresciani, Area Italia di Ai.Bi.