Voto in condotta, cambia tutto: con il 6 scatta il compito di cittadinanza

Approvata la riforma: il comportamento entra nel curriculum scolastico. Niente passaggio automatico alla classe successiva per chi ha 6 in condotta, ma un elaborato da fare su rispetto delle regole e cittadinanza attiva

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la riforma del voto di condotta nelle scuole secondarie, segnando una svolta educativa. A partire dall’anno scolastico 2025/2026, gli studenti che otterranno 6 in comportamento non saranno automaticamente ammessi alla classe successiva: dovranno prima superare un “compito di cittadinanza”. L’obiettivo è trasformare l’errore in occasione di riflessione e crescita personale.
La novità riguarda potenzialmente quasi 50mila studenti della scuola statale: meno dell’1% con voto inferiore a 6 e tra l’1,6% e il 3,6% con voto pari a 6, a seconda dell’anno scolastico. Nelle scuole paritarie le percentuali sono ancora più basse. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il provvedimento entrerà in vigore da settembre 2025. Nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una campagna informativa per studenti, famiglie e personale scolastico.

Il compito di cittadinanza

Il nuovo compito non sarà una semplice punizione, ma un elaborato personalizzato, scritto o multimediale, che tratterà temi di cittadinanza attiva: rispetto delle regole, comportamenti responsabili, uso corretto dei social, conseguenze degli atti scorretti, proposte riparative. Si tratterà di un testo critico di massimo 1200 parole o, in alternativa, una presentazione orale o multimediale.
Il consiglio di classe valuterà l’elaborato con una griglia basata su attinenza al tema, chiarezza espositiva, capacità argomentativa e maturità. Solo in caso di esito positivo lo studente potrà essere ammesso alla classe successiva o all’esame di Stato. Chi ottiene invece un 5 in condotta sarà automaticamente respinto.