Zampa (PD): “Ferma alla Camera la legge per un’accoglienza giusta dei minori stranieri non accompagnati”

zampaLa musica è un po’ sempre la stessa: non ci sono soldi. E a rimetterci – anche in questo caso  sembra di assistere a un film già visto troppe volte – sono i più fragili: i minori stranieri non accompagnati. Ragazzini, molto spesso bambini, che sbarcano sulle nostre coste senza un adulto di riferimento, completamente soli. Sono migliaia e molti di loro, subito dopo l’arrivo, fanno perdere le proprie tracce, finendo il più delle volte nel tunnel del traffico di esseri umani, della prostituzione, dell’illegalità. Eppure la loro salvezza non sarebbe difficile da ottenere: basterebbe accoglierli in affido familiare. Lo ha detto e ribadito più volte, soprattutto recentemente, la Chiesa, che con Papa Francesco continua a sollecitare le famiglie ad aprirsi all’accoglienza dei profughi, in particolare dei più deboli. Lo hanno capito proprio le famiglie che a migliaia hanno offerto la propria disponibilità a ospitare un Misna in casa propria. Chi fatica ancora a rendersi conto dell’importanza di poter contare sulle famiglie come risorse già pronte e disponibili all’accoglienza è il mondo della politica. E la ragione, come sempre, sarebbe prettamente economica.

Ne è consapevole l’onorevole Sandra Zampa, deputata del Partito Democratico, che il 4 ottobre 2013 presentò una proposta di legge in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati, il cui scopo è quello di favorire l’accoglienza di questi minori in famiglia. Si era all’indomani del tragico naufragio del 3 ottobre, quando, al largo di Lampedusa, più di 360 persone persero la vita in mare. La proposta di legge ottenne un consenso politicamente trasversale, venendo sottoscritta da una ventina di deputati sia della maggioranza che dell’opposizione. Ma dopo due anni, non ha ancora ottenuto l’approvazione definitiva e non è ancora diventata legge.

“E’ un problema di coperture economiche – conferma l’onorevole Zampa -. Lo dimostra il fatto che il disegno di legge ha superato l’esame di tutte le Commissioni della Camera dei Deputati ed è ora fermo in Commissione Affari Costituzionali. È comunque necessario riprendere al più presto i lavori per l’approvazione della legge”.

Uno stallo che dura da troppo tempo, nonostante il ddl abbia ottenuto l’apprezzamento dell’Authority Garante per l’infanzia e l’adolescenza, sia stato al centro dell’attenzione della I Commissione di Montecitorio che a settembre 2014 deliberò un’indagine conoscitiva in materia, e sia stato anche sollecitato a maggio 2015 da una decina di associazioni, tra cui Amici dei Bambini, ch si occupano di diritti dei minori.

L’approvazione del ddl Zampa sarebbe fondamentale per risolvere l’emergenza dell’accoglienza Misna perché si propone di istituire una cabina di regia in grado di regolare in modo organico, su tutto il territorio nazionale, la protezione e l’ospitalità dei piccoli migranti. Nello specifico, l’articolo 8 mira a promuovere “l’istituto dell’affidamento familiare, sulla base di significative esperienze”.

Insomma, il mondo della politica dovrebbe aprirsi al più presto all’appello del Pontefice. “Non passa giorno, infatti, che non sbarchino in Italia bambine, bambini e adolescenti – ribadisce Zampa -. Tra loro moltissimi sono senza genitori o parenti: sono i più fragili tra i fragili. Occorre pertanto approvare al più presto una legge che ne regolamenti le modalità di identificazione e i tempi e le modalità di accoglienza”.

Entrando nel merito della sua proposta di legge, Zampa ricorda come essa preveda “tra l’altro la possibilità di affido a famiglie disponibili ad accogliere giovani, come avviene in molte parti d’Europa. Si tratterebbe di un’importante opportunità che va nella stessa direzione auspicata di recente da Papa Francesco. Accogliere un minore in famiglia – spiega la deputata dem – significa dargli la possibilità di integrazione e restituirgli un po’ di quell’affetto che, solo, può lenire le enormi sofferenze patite prima e durante il viaggio”.

 

Amici dei Bambini sostiene l’affido familiare dei Misna come una delle principali modalità per garantire l’accoglienza giusta ai tanti bambini e adolescenti che sbarcano da soli sulle nostre coste. Lo fa attraverso con il Sostegno a Distanza e il Sostegno in Vicinanza per i suoi progetti Bambini in Alto Mare e Io non voglio andare via, che si inseriscono nella campagna “Non restare a guardare”, finalizzata ad aiutare i piccoli migranti e i bambini siriani a costruirsi un futuro oltre le sofferenze.