Zone rosse, arancioni e gialle: si cambia. Ecco cosa succede il 27 novembre

Lombardia e Piemonte potrebbero vedere allentate le misure di contenimento

Ci siamo. Alcune delle zone rosse, arancioni e gialle indicate sul territorio nazionale in seguito all’ultimo DPCM del Governo Conte per l’emergenza Coronavirus potrebbero cambiare colore. Il termine è fissato a questo fine settimana: lo scorso 20 novembre, infatti, scadevano le due settimane di stretta e la settimana che sta per chiudersi è quella di verifica dei dati, che dovrebbero essere resi pubblici nella giornata di domani, venerdì 27 novembre. Come conseguenza del miglioramento dei numeri, regioni come la Lombardia, la Calabria, la Valle d’Aosta e il Piemonte, che in “zona rossa” dallo scorso 4 novembre, potrebbero entrare in zona arancione, in attesa del nuovo DPCM del 3 dicembre che fisserà le regole per le riaperture natalizie.

Nel frattempo la “zona arancione” fino alla scadenza del DPCM attualmente in vigore è stata confermata, da un’ordinanza del Ministero della Salute, per Basilicata, Liguria e Umbria, così come la zona rossa per la Provincia Autonoma di Bolzano. Cosa accadrà dunque alle altre regioni? Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità lasciano intravedere una discesa dell’indice di contagio Rt sotto la soglia critica in molte aree, come in Lazio e Sardegna, mentre resta alto in Toscana, Puglia, Sicilia e Basilicata.

“Noi dal 27 potremo chiedere di entrare nella zona arancione. I dati oggi addirittura ci accrediterebbero in zona gialla, ma io non voglio precorrere i tempi” ha invece detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Con il passaggio da zona rossa a zona arancione, per i territori interessati sarà nuovamente possibile: spostarsi all’interno del proprio comune tranne dalle 22 alle ore 5 del mattino; fruire della didattica in presenza per tutti gli alunni delle scuole medie ed elementari; tenere aperte le attività commerciali a parte i centri commerciali, che dovranno restare chiusi nei giorni festivi e pre-festivi (ma al loro interno i negozi di prima necessità potranno restare aperti). Resteranno comunque chiuse palestre, cinema, teatri, centri sportivi.