La protesta delle famiglie numerose. Il premier: altri 50 milioni per i nuclei

L’eroe della mattina si chiama Emanuel, 7 anni, è africano di nascita e figlio adottivo di Mario Sberna, segretario dell’Associazione delle famiglie numerose. Con  il papà ha abbracciato il premier e poi gli ha consegnato una lettera aperta, nella quale si evidenzia, tra le altre cose, che “l’Italia è tra i paesi che destina in assoluto meno risorse alle famiglie con i figli”, che “mancano politiche di conciliazione” e che  “alle famiglie con più figli il singolo kilowattora, il singolo metro cubo di gas e di acqua costano più di un single”, che è possibile “detrarre le spese per animali  e non quelle del mantenimento dei figli”. Monti ha promesso di ricevere l’Associazione al più presto e di tener conto delle richieste. Intanto ha annunciato per il 2013 uno stanziamento di 50 milioni di euro  per le politiche famigliari  e di 25 alle politiche giovanili. A questi vanno aggiunti 70 milioni del Dipartimento delle politiche Famigliari e altri 730 milioni recuperati dai fondi europei non spesi, da destinarsi a Campania, Puglia, Calabria e Sicilia per i servizi agli anziani, in particolare per gli “over 65”non autosufficienti e per l’assistenza all’infanzia.

Sberna chiede che le scelte del governo contenute nell’ultima manovra non pesino ancora di più sulle famiglie. Ad esempio? “ Porre un tetto alla detraibilità ci mette in difficoltà. Ci toglie 1.600 euro e, per me che ho sei figli, è pesante. Senza contare l’aumento dell’Iva, che cresce in modo geometrico secondo il numero dei figli. Lo dice l’Istat – prosegue Sberna -: le famiglie numerose povere erano il 17% nel 2005, oggi siamo a 40%. Non ce la facciamo più ad aiutare i nostri soci”.

Anche Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, è contento per l’elogio di Monti al modello italiano di famiglia, ma in concreto si aspettava di più. “Non ha detto nulla – afferma al termine Belletti – sulle rimodulazione delle detrazioni in base al numero di figli. Noi chiediamo che l’abbassamento dell’Irpef – che vale oltre 4 miliardi – anziché venire esteso a tutti, venga ristretto alle famiglie con figli minori a carico. Il costo si ridurrebbe  e tre miliardi e verrebbe dato un segnale di centralità della famiglia nella politica. Chiederemo un incontro all’esecutivo e ai partiti”.

Le prossime linee di intervento le detta il Ministro Andrea Riccardi: “Per ricostruire l’Italia la famiglia è un soggetto importante –  ha aggiunto -. La crisi è stata pesante, ma salvare il paese dal fallimento è stato un aiuto per la famiglia e per i giovani.  Dobbiamo ora evitare che affondi sotto il carico pesante  prima della ripresa”. Le priorità sociali per Riccardi sono due:  “Una l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti. Poi c’è un dramma su cui agire. I 339mila bambini in condizioni di povertà assoluta,  soprattutto quelli che fanno parte di famiglie numerose. I fratelli pagano per il numero dei fratelli, non è giusto, pensiamo ad un welfare mirato ai bambini”. Riccardi ha ricordato che sta lavorando con il Ministero del Lavoro alla revisione dell’Isee e che proverà a modificare  la parte del ddl stabilità sulle detrazioni fiscali in base al numero dei figli.

(Avvenire, Paolo Lambruschi, 28 ottobre 2012)