Mese: Ottobre 2015

Utero in affitto e maternità

Ultimamente si sta diffondendo in maniera sempre più allarmante la pratica dell’«utero in affitto», nel gergo politicamente corretto detto anche «maternità surrogata» o «gestazione per altri». La pratica dell’utero in affitto è in palese contrasto con la Convenzione sulle adozioni internazionali, la Convenzione delle Nazioni Unite sulla schiavitù e la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Sull’argomento scrive oggi Francesco Giacopuzzi su L’Arena di Verona nell’articolo dal titolo “Utero in affitto e maternità”.

Adozioni internazionali. Di Biagio (Ap): “Dai lavori del Family Lab 2 proposte concrete per una riforma che punti a semplificazione, trasparenza e sostegno alle famiglie”

Un chiaro cambio di rotta nella direzione di una maggiore semplificazione, efficienza e trasparenza delle adozioni internazionali. Lo ha chiesto il senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio, sabato 17 ottobre, in occasione del Family Lab 2, la giornata organizzata dal Care (Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete) che ha visto, riuniti attorno a un tavolo, i rappresentati delle associazioni familiari, degli Enti Autorizzati, dei Servizi territoriali e della politica con l’obiettivo di confrontarsi sul presente e sul futuro dell’adozione internazionale.

Perù. “Vivevano in simbiosi quasi fossero gemelli: che fatica cercare di separarli”

La prima cosa che ha fatto Aldair, 8 anni, il giorno in cui ha incontrato i genitori, in Perù, è stata quella di guardare attentamente le scarpe di papà: appena le ha viste si è aperto in un sorriso.  Erano le stesse che indossava in una foto inviata per posta mesi prima e così si è detto: “Ma allora è davvero lui, è arrivato papà!” A raccontare sono Daniele e Raffaella che ricordano ancora commossi quei momenti in cui Aldair e Yasmin, la sorella maggiore di 10 anni, visti varcare la soglia dell’istituto sono corsi incontro ai genitori, saltando in braccio alla mamma.

Progetto Ai.Bi. ad Aleppo per piccoli traumatizzati

Progetto Ai.Bi. per piccoli siriani traumatizzati. L’associazione “Amici dei Bambini”, che da anni opera nelle zone di guerra in Siria, ha deciso che era ora di raggiungerli con un progetto speciale. Quei bambini sopravvissuti per miracolo alle bombe, che spesso hanno perso mamma o papà o fratelli, e non possono giocare all’aperto né andare ogni giorno a scuola.