31 marzo 2022: fine dell’emergenza? Intanto la Lombardia è la regione più vaccinata al mondo

Continua la discesa dei contagi: se il trend proseguirà, a fine marzo potrebbe finire lo stato di emergenza: niente più mascherine anche al chiuso e libertà di uscire anche per chi è positivo ma senza sintomi.

Le impressioni suscitate dopo le prime settimane di aumento vertiginoso dei contagi indotto dalla variante Omicron sembrano farsi sempre più concrete: il virus è molto più contagioso, ma induce meno malattie gravi. A confermarlo una volta di più è l’immunologo della Statale di Milano Sergio Abrignani, componente del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista al Corriere della Sera: “Se il virus restasse così e non cambiasse più – si legge – ci metterei la firma”. Il perché è presto detto: tra chi si è già infettato con la variante Omicron o le precedenti e chi si è vaccinato, si arriva all’endemia. Ovvero, il virus continua a circolare ma dà origine a pochi casi e, soprattutto, pochi casi gravi.

La fine della pandemia non è più un miraggio

La reazione naturale davanti a questa situazione è: “Finalmente”, ma scientificamente parlando, in realtà, quanto fatto assomiglia molto a un’impresa, perché meno di un anno fa tutti erano ancora alle prese con lockdown e chiusure mentre, oggi, per chi ha ricevuto anche la terza dose di richiamo, non ci sono sostanzialmente restrizioni.
Abrignani spende anche qualche parola per chiarire la situazione vaccini: “La maggior parte dei vaccini contro altre malattie infettive richiede tre dosi per innescare una protezione valida negli anni. E la schedula classica”. Israele si è spinto fino alla quarta somministrazione, ma i risultati non si sono dimostrati incoraggianti, tanto che l’EMA non ha autorizzato la quarta dose in Europa. Da qui la proroga indefinita della validità del Green Pass per chi ha fatto tre dosi di vaccino. “Anche se più avanti dovessimo avere l’evidenza di un nuovo calo di protezione nei vaccinati tre volte – precisa Abrignani – penso sia improbabile insistere con lo stesso vaccino. Avrebbe poco senso”.
Lo scenario che potrebbe profilarsi è piuttosto quello di un vaccino diverso, pensato per combattere specifiche varianti del virus, un po’ come capita annualmente per l’influenza stagionale.
E a proposito di vaccini, secondo quanto dichiarato via social da Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia, questa è l’area che risulta più coperta al mondo con la terza dose, con oltre il 63% della popolazione già vaccinato.

Fine della pandemia: dal 31 marzo niente più mascherine anche al chiuso

Insomma, tutti i dati, al momento, tendono al positivo, tanto che è stato confermato la fine dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto a partire dall’11 febbraio. Alla stessa data potranno riaprire anche le discoteche, con capienza al 75% se all’aperto o al 50% se al chiuso.
Dal 18 febbraio, invece, dovrebbero essere gli stadi a tornare al 75% della capienza, mentre i palazzetti dello sport, al chiuso, potranno arrivare al 50%. Apertura completa in vista, infine, per cinema e teatri.
Ma il mese decisivo sarà quello di marzo: fino al 31, infatti, rimane l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, ma se il trend continuerà a essere questo il Governo non pare intenzionato a prolungare oltre lo stato di emergenza.
Infine, secondo il Corriere della Sera, c’è anche un’ipotesi di data per la scadenza del Green Pass: il 15 giugno, data in cui scade anche l’obbligo di vaccino per gli over 50.