Nepal: con 25 € al mese si può veramente fare qualcosa per un bambino e la sua famiglia?

Buongiorno Ai.Bi,

tra le varie associazioni che si occupano di fornire assistenza alla popolazione nepalese vittima del terremoto ho visto che ci siete anche voi. La quota che chiedete per l’attivazione di un Sostegno a Distanza è alla mia portata e quindi avrei pensato di contribuire alle necessità delle famiglie nepalesi proprio attraverso Amici dei Bambini. Vorrei però capire un po’ più nello specifico in che cosa consiste il vostro intervento e come vengono utilizzati i soldi dei sostenitori per far fronte alla situazione di emergenza che si è venuta a creare nel Paese asiatico.

Grazie per le informazioni,

Silvia

 

 

pippo-sollecito-2Cara Silvia,

all’indomani del terribile terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile scorso, Amici dei Bambini si è subito attivata per aiutare la popolazione nepalese. L’intervento di Ai.Bi. si concretizza in particolare in due ambiti. In primo luogo l’assistenza familiare: ovvero l’aiuto a quelle famiglie la cui abitazione non è stata distrutta dal sisma che si offrono di ospitare – per la notte o per i pasti o anche solo per le pratiche igieniche – altre famiglie che hanno perso la casa. Le eventuali famiglie disponibili a questa forma di accoglienza sarebbero sostenute da Ai.Bi. attraverso l’acquisto di cibo o materiale per l’igiene personale, a seconda delle necessità.

Seconda area di intervento è quella che si propone di rispondere ai bisogni più impellenti della popolazione terremotata e di fornire assistenza psicosociale ed educativa ai bambini. Attivando un Sostegno a Distanza si può quindi aiutare Ai.Bi. ad acquistare generi di prima necessità (kit igienici, filtri per l’acqua, medicinali, abbigliamento, integratori alimentari) e a creare spazi sicuri per i bambini, dove, attraverso il gioco, possano recuperare dal cosiddetto “post traumatic stress disorder” e ricevere l’educazione di cui hanno diritto.

Fino a oggi alcuni interventi sono già stati realizzati. Il nostro Centro Paani di Kathmandu, attivo dal 2006, a seguito del sisma è stato convertito in un centro di prima assistenza per la distribuzione di acqua e medicinali e per fornire supporto psicologico a 120 bambini e relative famiglie. Sempre nella capitale, Ai.Bi. ha allestito un centro educativo di emergenza con uno spazio ad hoc destinato a 25 bambini tra i 2 e gli 8 anni. Qui i nostri operatori si prendono cura di loro dal punto di vista nutrizionale ed educativo, fornendo cibo e giocattoli.

Nei villaggi di Madhavpur e Chautara, invece, sono stati distribuiti rispettivamente tende per garantire riparo a tante mamme e bambini rimasti soli e kit igienici per contrastare la diffusione delle malattie.

L’emergenza non è finita e l’aiuto di tutti è determinante.

Grazie per la sua generosità,

 

Giuseppe Sollecito

Referente Sostegno a Distanza di Ai.Bi.