Argentina. Il Parlamento non ha dubbi: meglio l’adozione in pancia che l’aborto

“Anziché legalizzare l’aborto chiedono di agevolare l’adozione del concepito, “adozione in pancia”” è quanto si legge in una nota pubblicata sul sito argentino parlamentario.com Solo pochi giorni fa il Papa, nell’udienza riservata al Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, aveva affermato “L’aborto selettivo: pratica nazista con i guanti bianchi”.

Ho sentito dire che è di moda o almeno è abituale che quando nei primi mesi di gravidanza si fanno gli studi per vedere se il bambino non sta bene o viene con qualcosa, la prima offerta è: “lo mandiamo via” ha detto Papa Bergoglio solo qualche giorno fa in un’udienza riservata con il Forum Nazionale delle Associazioni Familiari. 

Da un lato, il Papa, con un rinnovato e travolgente vigore spirituale, afferma senza alcuna esitazione che  “L’aborto selettivo: pratica nazista con i guanti bianchi. Tutto il mondo si è scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi”, dall’altro, nella cattolica Irlanda trionfa il «sì» alla legalizzazione dell’aborto dopo il Referendum dello scorso 25 maggio.

Dall’altra parte dell’emisfero – in Argentina – sul sito del Parlamento si legge “Anziché adottare l’aborto, si chiede di favorire l’adozione dal concepimento (adozione ‘in pancia’).

Così il deputato nazionale del movimento popolare di Neuquén, Alma Sapag,- si legge nella nota – ha motivato il suo voto contro il progetto di interruzione volontaria della gravidanza affermando che “i legislatori hanno l’obbligo di rappresentare non solo coloro che hanno votato per noi, ma coloro che non hanno votato per noi. Abbiamo anche l’obbligo di venire in questo sito per parlare a nome di coloro che non hanno voce o voto, ma che meritano di essere presi in considerazione “.

Nel suo intervento in aula, Sapag, rivolgendosi ai deputati presenti li ha invitati a “legiferare in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione nazionale e dagli accordi internazionali che l’Argentina ha firmato. Non possiamo arrogarci il diritto alla vita dell’altro, con la circostanza aggravante che l’altro è impotente. Questo progetto viola il rispetto dovuto agli esseri umani, alla loro dignità e ai diritti fondamentali evidenziati come tali dal concepimento. Inoltre, è inconcepibile che la responsabilità del padre non sia contemplata nelle decisioni prese per conto del minore. Se la decisione è solo per le donne, gli uomini sono liberati non solo dei diritti ma anche degli obblighi. Di conseguenza, continueremmo a caricare solo la donna con responsabilità “-  ha avvertito il legislatore di Neuquén e ha continuato – “Ritengo che ogni aborto nel nostro Paese sia la prova che siamo ancora in ritardo, che come governo e come istituzioni non abbiamo fatto il nostro lavoro – ha continuato il deputato– “Dobbiamo fornire risposte concrete e sostegno medico, psicologico ed economico alle donne che si trovano in una situazione difficile. Permettere lo sviluppo delle due vite. Invece di legalizzare l’aborto, impegniamoci per facilitare l’adozione dal concepimento e garantire una speciale sicurezza sociale per la madre e il bambino in situazioni vulnerabili” In Italia,  il tema dell’ “adozione del concepito” è al centro di una proposta di legge ferma in Parlamento dal gennaio del 2017: legge n.4215Disposizioni in materia di adozione del concepito” a cura di Gian Luigi Gigli e Mario Sberna.

Una proposta che vuole dare significato alla Legge 194, un contenuto in linea con quello che la legge, solo in teoria, si propone, cioè di prevenire l’aborto e tutelare la maternitàin una sorta di conciliazione tra l’elevato numero di concepiti indesiderati e il desiderio reale di coppie disponibili all’adozione in un quadro demografico del nostro Paese allarmante.

Il più delle volte la donna, più che per ragioni di pericolo grave per la sua salute fisica o psichica, come previsto dalla legge 194, sceglie di abortire per cause socio-economiche o per timore di malformazioni nel nascituro. In presenza di queste ragioni la gestante può ottenere, in base a questa proposta, lo stato di adottabilità del concepito disposto con rito abbreviato dal tribunale per i minorenni prima della sua nascita.