Al ministro Bonetti la delega in materia di Adozioni. Griffini (Ai.Bi.): “Ci sono le premesse per un rilancio”

Il presidente di Amici dei Bambini: “Finalmente dopo tanti anni torna una delega specifica al ministro della Famiglia. Speriamo di tornare al periodo fecondo del 2000-2010”

Una delega ministeriale per le Adozioni. È quella che ha ricevuto il ministro Elena Bonetti, con un decreto del presidente del Consiglio pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì 18 ottobre. Alla Bonetti, oltre alle Adozioni, sono state delegate infine le materie di Pari opportunità, Famiglia, Infanzia e Adolescenza. Il decreto contiene inoltre un esplicito passaggio sulla delega alla Bonetti della Presidenza della CAI – Commissione Adozioni Internazionali (art 3, comma 5), che era stata precedentemente annunciata.

Tra le materie delegate al ministro Bonetti trovano spazio anche le funzioni di indirizzo e di coordinamento per l’utilizzo delle risorse finanziarie relative alle politiche per il sostegno alla natalità e quelle per l’utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare.

A esprimere soddisfazione per la notizia giunta da Palazzo Chigi è, tra gli altri, il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini, che per lungo tempo si è battuto affinché la presidenza della CAI fosse delegata al ministro della Famiglia.

“Finalmente dopo tanti anni – commenta Griffini – si ritorna alla delega al ministro della Famiglia della competenza in materia di adozioni. Speriamo, così, di ritornare al periodo fecondo dell’adozione internazionale, quello dei primi dieci anni del nuovo millennio, quando abbiamo avuto presidenti della CAI operativi, presenti e competenti nella loro materia”.

“Lo dico – prosegue il presidente di Ai.Bi. – perché invece usciamo da un decennio, iniziato con il Governo tecnico di Mario Monti, caratterizzato da un sostanziale disinteresse per le sorti dell’adozione internazionale. Un disinteresse che ha raggiunto l’apice quando le funzioni di presidente sono state fuse con quelle di vicepresidente: il controllore e il controllato in un’unica persona. In quel periodo la CAI non è mai stata convocata per tre anni, con ripercussioni fortemente negative di cui il sistema sta ancora pagando le conseguenze. Ora e finalmente, con questa nomina, ci sono tutte le premesse per poter riprendere la strada interrotta”.