Adozione Internazionale. Il Brasile rinnova l’accreditamento ad Ai.Bi. – Amici dei Bambini per altri due anni

Marco Griffini: “Anche questo è un raggio di luce che ci fa dire e sperare che ‘andrà tutto bene'”

L’ACAF – Autoridade Central Federal del Brasile, autorità centrale deputata ad adottare misure per garantire il corretto rispetto degli obblighi imposti dalla Convenzione dell’Aia del 1993 sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, ha siglato il rinnovo dell’accreditamento nel Paese ad Ai.Bi. – Amici dei Bambini per altri due anni, a partire dal 20 marzo 2020, data di pubblicazione del provvedimento. Una notizia significativa, perché il Brasile è stato il primo Paese in cui Ai.Bi. ha iniziato a operare mediante l’adozione internazionale, oltre 30 anni fa.

Nonostante la grande crescita economica degli ultimi anni, il Brasile continua a essere uno dei Paesi nel mondo con il più grande numero di bambini che vivono ai limiti della società: secondo i dati più recenti, almeno 46mila attualmente sono in istituto, ma molti di più si trovano a ‘sbarcare il lunario’ da soli ai margini delle strade, abbandonati dai genitori, esposti al rischio di diventare vittime di malviventi senza scrupoli e senza una strada chiara da imboccare per il loro futuro.

Sono molti i bambini abbandonati brasiliani che, grazie ad Ai.Bi., si sono visti nel tempo riconoscere la dignità di “figli”. Oltre 300 solo dal 2005 a oggi. Al momento, ci sono tre coppie in attesa di adottare sul Paese. I bimbi in adozione internazionale sono spesso bimbi di un’età superiore ai sette-otto anni. Amici dei Bambini è per questo alla ricerca di nuove coppie disponibili ad accogliere anche bimbi di età superiore.

“Per noi – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini è una grande notizia. Ai.Bi. e il Brasile sono legati da un rapporto pluridecennale, una storia d’affetto e collaborazione che risale a molto tempo fa. Il Brasile è inoltre un esempio in quanto ha fatto della trasparenza e della sussidiarietà nel settore delle adozioni un “must”: il Paese si è dotato da qualche anno di una banca dati federale,  il Cadastro Nacional de Adoção (Registro Nazionale delle Adozioni), che garantisce la registrazione di coppie straniere o coppie di brasiliani residenti all’estero. In un momento difficile per l’adozione internazionale, alle prese con il dramma del Coronavirus che congela partenze e speranze, anche questo è un raggio di luce che ci fa dire e sperare che, come si canta in questi giorni, ‘andrà tutto bene'”.