Buongiorno,

sono una madre separata da diversi anni e, vista la durezza del periodo di lockdown appena passato, quest’estate vorrei portare mio figlio di nove anni, affidato a entrambi i genitori, in vacanza con me. Purtroppo il mio ex marito non vuole e minaccia di denunciarmi per sottrazione di minore.

Devo abbandonare i miei propositi? E, relativamente alla denuncia, davvero il padre può farlo?

Maria

Cara Maria,

purtroppo non è infrequente il caso di genitori separati che si oppongono in maniera aprioristica e pregiudiziale alle vacanze con l’altro genitore. Purtroppo chi paga lo scotto di queste situazioni sono quasi ed esclusivamente i bambini. Quello che fa testo, tuttavia, è unicamente la legge: questa prevede che, nel periodo di affidamento, un genitore possa portare con sé il proprio figlio senza chiedere nessun tipo di “permesso” all’altro. L’unica indicazione resta quella di fornire all’altro genitore, in virtù della reperibilità, dove ci si trovi.

Se l’altro genitore non è d’accordo starà poi a lui dimostrare, con una richiesta al Tribunale tramite procedura di tipo civilistico, che il luogo scelto quale meta del viaggio possa essere pericoloso o pregiudizievole per il figlio. A tal punto solo il giudice potrà, valutata la richiesta e nell’esclusivo interesse del minore, proibire la vacanza in tale località.

Risibile è, pertanto, la minaccia di una denuncia per sottrazione di minore (cioè, come da articolo 574 del Codice penale, “sottrazione di persona incapace”, tra cui per la norma rientrano anche i minori di 14 anni). Nel periodo in cui suo figlio è sotto la sua custodia e tutela lei può portarlo dove le pare, senza commettere alcun illecito.

Il consiglio, come sempre facciamo però in questi casi, è quello di provare a cercare un dialogo con il suo ex marito. I bambini, infatti, sono i primi a soffrire per questi “dispetti”. E non se lo meritano.

Cordiali saluti,
Staff Ai.Bi. – Amici dei Bambini