Coronavirus. Speranza: “Dal 4 gennaio pronti ad iniziare la vaccinazione anche in Italia”

Il Commissario Arcuri: “Se come da accordi sottoscritti con tutti i Paesi europei Pfizer consegnerà già ai primi dell’anno le dosi, noi siamo pronti”.

In attesa dell’avallo definitivo dell’Agenzia Europea del Farmaco, previsto per il 29 dicembre, l’ Italia si dice pronta alla somministrazione delle prime dosi di vaccino già a partire dalla prima settimana del 2021.

A renderlo noto il Ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista rilasciata alla Stampa e riportata dal Huffington Post:

“Se come auspico si deciderà di partire tutti insieme” a livello europeo “noi siamo certamente pronti a farlo già per la prima settimana del nuovo anno” – Afferma il Ministro della Salute. Parole che, come si legge sull’Huffington Post, trovano conferma nello staff del commissario Domenico Arcuri: “Se come da accordi sottoscritti con tutti i Paesi europei Pfizer consegnerà già ai primi dell’anno le dosi, noi siamo pronti. Abbiamo siringhe e diluenti, oltre che gli elenchi dei 570mila anziani e operatori delle Rsa che raggiungeremo con le unità mobili. Che a loro volta partiranno dai 277 ospedali di riferimento nei quali si vaccineranno anche un milione e 400mila sanitari”.

Cosa succede negli Stati Uniti

Intanto anche negli Stati Uniti è stato emesso il via libera della Food and Drug Administration alla somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech, possibile già a partire da lunedì.

Secondo il ministro della Sanità Alex Azar e come riportato dal Corriere.it,la prima somministrazione su un cittadino americano potrebbe avvenire già lunedì, se non prima. I primi ad essere vaccinati, secondo i criteri già stabiliti dalla Fda, saranno il personale medico ed ospedaliero in prima linea e gli ospiti delle case di riposo e di lunga degenza”.

Secondo quanto riportato da Sky tg 24: “Ad ogni persona verranno somministrate due dosi, a distanza di tre-quattro settimane l’una dall’altra, il piano sanitario prevede che i primi ad aver accesso al vaccino da questo mese saranno i 21 milioni del personale sanitario e i tre milioni di anziani che vivono nelle residenze assistite. Da gennaio, se i tempi verranno rispettati, toccherà a una seconda fascia di cittadini, con un bacino di circa 87 milioni di persone che rientrano nella categoria dei lavoratori essenziali, oltre a quelli della sanità. La terza fascia della popolazione dovrebbe accedere al vaccino da marzo riguarderà circa 100 milioni di adulti con patologie pre-esistenti ad alto rischio, dei quali 53 milioni di cittadini dai 65 anni in su. Pfizer ha pianificato di distribuire circa 25 milioni di dosi entro la fine dell’anno, un numero potenzialmente sufficiente per 12,5 milioni di persone visto che il vaccino richiede due dosi”.

E in Gran Bretagna,  è stata vaccinata contro il covid anche la prima italiana. Si tratta di un’infermiera di Modena, Elena Baraldi, che lavora nel pronto soccorso del Croydon University Hospital di Londra. “Mi fido di questo vaccino, approvato dall’associazione inglese che è l’equivalente dell’AIFA in Italia – racconta l’infermiera modenese al quotidiano il Giorno –  L’ho fatto per me stessa e per chi mi sta vicino, per tutelare i miei pazienti, i miei amici e la mia famiglia che non so quando potrò riabbracciare. Contro questo virus il vaccino è l’unica soluzione”.