Con entrambi i genitori vaccinati, il rischio di contagio dei figli è minore fino all’86%

Una mini “immunità di gregge” all’interno della famiglia : più sono i soggetti vaccinati o immuni dal Covid in famiglia, più si abbassa il rischio di ammalarsi e di trasmettere il virus

Quando si parla di “immunità di gregge” si intende una condizione in cui, grazie all’ampio numero di vaccinati presenti nella società, il virus non trova più il modo di circolare e diffondersi, garantendo così, di fatto, “l’immunità” anche a chi per qualsiasi motivo non può vaccinarsi.

Una mini “immunità di gregge” all’interno della famiglia con i genitori vaccinati

Nel caso del Covid, questo tipo di immunità è ancora molto lontana, perché il numero dei vaccinati non è ancora sufficiente e perché, per esempio, per i minori di 12 anni ancora un vaccino approvato non c’è.
Una protezione simile, però, anche se su scala ridotta, la possono garantire quei nuclei familiari in cui i genitori sono vaccinati. A riferirlo è l’HuffPost, che riporta i risultati di uno studio condotto in Svezia su un campione di 1,8 milioni di persone, componenti di oltre 800 mila famiglie, e pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine.
I ricercatori hanno preso in considerazione i registri nazionali, conteggiando tutti gli individui vaccinati o immunizzati nei confronti del Covid per essersi ammalati e guariti, e hanno notato una riduzione del rischio di contagio all’interno della famiglia all’aumentare del numero di soggetti immuni.
Se in una famiglia è presente una sola persona vaccinata (o guarita dal Covid) il rischio di contagio da SARS-CoV-2 è inferiore del 45% – 61%. Ma se i membri vaccinati (o immuni) sono due, la percentuale sale al 75% – 86%; se sono tre al 91%-94% e se le persone immuni sono quattro il rischio pare essere inferiore fino al 97%.

Genitori vaccinati: si abbatte il rischio di infezione e si ostacola la trasmissibilità del virus

Questi dati indicano non solo che le famiglie in cui i genitori sono vaccinati possono creare delle sorta di “micro bolle” all’interno del quale anche i figli più piccoli, che non possono ancora vaccinarsi, risultano più protetti. Ma anche, in prospettiva più generale, che il vaccino ,oltre a ridurre il rischio di infezione, abbatte la trasmissibilità del virus, minimizzando, di conseguenza, l’aumento dei malati e la possibilità che si sviluppino nuove varianti più pericolose.
Come riporta sempre l’HuffPost citando le parole del prof. Peter Nordström, che ha condotto l’esperimento: “I risultati suggeriscono fortemente che il vaccino è importante non solo per la protezione individuale, ma anche per ridurre la trasmissione del virus, specie in famiglia, un ambiente ad alto rischio di trasmissione”.