A Brescia la pietà è morta. Neppure un albero di Natale per i 2500 corpicini – AGGIORNAMENTO

Il “Cimitero dei bambini mai nati” è stato rimosso. Per le tante famiglie, grande lo sgomento di non trovare più l’unico “contatto” concreto con il loro figlio. E, ora, è stato anche vietata la possibilità di mettere un albero di Natale

Lo strazio di un cimitero di piccole tombe in ricordo dei “bambini mai nati” o vissuti solo poche ore. Già basta questa immagine per percepire la fatica e il dolore di un genitore che si ritrova ad avere questo come unico luogo per fare memoria, concreta, del proprio bambino. Quello che si fa fatica anche solo a immaginare, invece, è lo sgomento che lo stesso genitore può provare nel ritrovare, all’improvviso, una spianata di terra smossa al posto delle tombe.

Il cimitero dei bambini mai nati non c’è più!

Eppure, è quello che è successo al “Giardino dei bambini mai nati” (per alcuni, più semplicemente, il “Giardino degli Angeli”) di Brescia, dove il Comune ha deciso di esumare i corpi e collocare i resti nell’ossario dopo averli conservati tre mesi “provvisoriamente presso il cimitero”. Questo, almeno, è quanto recitava un avviso affisso, secondo il comune, con i canonici tre mesi di anticipo, ma non visto da moltissime famiglie. Anche perché parte dei tre mesi hanno coinciso con l’estate, quando le famiglie sono meno presenti.
Il fatto di cronaca, infatti, risale a qualche settimana fa, ma gli echi non si placano, sostenuti dalla voce delle famiglie che chiedono, giustamente, rispetto per i loro bambini. Ancora in una recente lettera pubblicata dal Corriere della Sera i genitori si chiedono il perché di questa fretta nella decisione presa. “Vorremmo – scrivono in uno dei passaggi più toccanti della lettera – che chiunque sia stato coinvolto in questa massiva e massiccia operazione provasse anche solo per un attimo ad immaginare la fatica ed il dolore di tante famiglie e il senso di vuoto nel non trovare più nulla recandosi alla tomba del proprio bambino, facendo un gesto che in minima parte colmava la necessità di “coccolare” e dire “mamma è qui” o “papà è qui”, pagando il caro prezzo di riaprire ogni volta una profonda ferita”.

Nessun rispetto per i bambini, né in vita né in morte

Riflessioni non solo legittime e condivisibili, ma anche importanti per sottolineare quale sarebbe dovuto essere il punto di partenza per qualsiasi decisione da prendere sulla questione: quello delle famiglie e dei genitori di quei bambini mai nati che riposavano nel cimitero di Bresci. Altrimenti, come dichiarato da Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini: “Che non ci si riempia, poi, la bocca, parlando di diritti dei bambini. Perché quanto accaduto è la dimostrazione che con i bambini possiamo fare quello che vogliamo, senza rispetto per la vita e per la morte”.

Nemmeno un albero di Natale per i bambini mai nati – AGGIORNAMENTO

Già così la storia era agghiacciante e disumana, ma l’ultimo fine settimana ha riservato un ulteriore, terribile, risvolto. Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, domenica mattina un gruppo di genitori si è recato nel luogo dove una volte c’erano le tombe dei bambini mai nati per mettere un albero di Natale. Ma, sul posto, hanno trovato il nastro rosso e bianco a delimitare la zona e gli agenti della Digos che hanno spiegato che non era possibile mettere l’albero e che se avessero proseguito sarebbe scattata la denuncia.
Ne è nata una trattativa che, riporta il giornale, ha visto la partecipazione anche di alcuni esponenti politici e ha portato a una soluzione di compromesso: mettere gli alberelli di Natale con i nomi dei bambini nel vialetto del cimitero, proprio sotto il nastro che continua a delimitare l’accesso alla spianata dove sono stati ritrovati anche alcuni frammenti di ossa che il Comune ha promesso di analizzare. Un nastro, che, oggi, pare delimitare anche la pietà.

foto: ©ilgiornaledibrescia