Adozione Internazionale. “Sono di Rivarolo e sono italiana”: il senso di appartenenza che nasce dall’amore di una famiglia adottiva

Arrivata dalla Cina a 20 mesi, Emma You oggi ha a 12 anni e vive con serenità le domande sulle origini e si prepara ad affrontare nuove sfide

An You Yi, questo il nome che le era stato dato in Cina. An è il cognome che spesso assegnano a bambine e bambini in istituto; You Yi, invece, significa ‘giovane coraggiosa’, come era stato spiegato ai genitori.
Oggi, a 12 anni, lei è semplicemente Emma You, una ragazzina solare che ha trovato la sua strada e la sua famiglia nel torinese. A raccontare la sua storia sono i genitori, Paolo e Antonella, che 10 anni fa l’hanno accolta, accompagnati in questo percorso dalla sede di Melegnano di Ai.Bi. Amici dei Bambini.

La storia di Emma

Emma è arrivata in Italia a soli 20 mesi: il primo anno è rimasta a casa con la famiglia, poi è stata inserita alla scuola materna dove ha rivelato subito le sue capacità relazionali. Le prime amiche sono state le cugine, con le quali gioca da sempre, compagne di esperienze preziose durante il periodo del Covid. “La sua simpatia e il suo carattere allegro l’hanno sempre resa benvoluta. Emma è davvero capace di mettere d’accordo tutti, ci meravigliamo anche noi di avere una bambina che tra l’altro… non ha mai fatto capricci!- raccontano i genitori – Perfino le amicizie degli anni dell’asilo sono ancora parte della sua vita”. Come tutti i minori che vanno in adozione, apparteneva alla categoria “special need” per una diagnosi di una possibile sifilide. “Per fortuna poi dai successivi controlli abbiamo appurato che si è negativizzata”, racconta la mamma.
Emma You è una ragazzina piena di interessi: dall’equitazione, praticata fino all’anno scorso da quando aveva 4 anni, al nuoto, fino alla musica. Dopo la chitarra, ha scoperto la sua passione per il basso. “E con l’inizio del nuovo anno scolastico abbiamo capito che forse vuole provare qualche altro sport”, aggiungono Antonella e Paolo: “l’equitazione è stata molto utile per imparare la responsabilità, dovendo occuparsi del proprio cavallo, e affrontare le proprie paure. Ma adesso Emma vuole andare avanti con altro, mostra molta curiosità”.
Oggi infatti Emma You, che inizia il ciclo delle scuole medie, affronta un nuovo capitolo della sua crescita, quello dell’autonomia. Come raccontano i genitori, fino a poco tempo fa tendeva a cercare la protezione della famiglia e si spaventava facilmente. “Ma quest’estate qualcosa è cambiato – dice la mamma- Si è organizzata molto bene con i compiti, per esempio, e sta cercando di fare nuove esperienze da sola, un segnale di un importante progresso emotivo”.

Le origini

“Sono di Rivarolo e sono italiana!” avrebbe risposto Emma You a una persona che in un negozio le chiedeva insistentemente da dove venisse “e lo ha detto perfino con perfetta inflessione piemontese”, come ricorda Paolo. La curiosità e le domande sulle origini – che all’esterno sono considerate rilevanti di fronte a bambini con evidenze somatiche diverse – è un aspetto naturale della crescita di chi è adottato, sul quale Emma è molto serena. “Abbiamo sempre parlato della Cina, anche se le domande sulla sua storia sono arrivate in modo più consapevole tra i 7 e i 9 anni – dice Antonella -. Del periodo in istituto non ha ricordi, era troppo piccola, ha semmai quelli che noi abbiamo aiutato a costruire con le informazioni in nostro possesso; tuttavia nostra figlia conserva gelosamente un album di foto che le è stato regalato dalla sua tata di Xi’An”. Una tata molto legata alla bambina, tanto che al momento della partenza le ha lasciato in dono una bambola, “una specie di Barbie gigante, era più grande di lei. Abbiamo fatto fatica a portarla in aereo!”, aggiunge Paolo.

Il supporto degli altri genitori adottivi

L’esperienza di Paolo e Antonella è stata arricchita anche dal supporto di altri genitori, le famiglie di cui abbiamo raccontato di recente unite dalla ormai celebre chat “Pechino 2015” e dal fatto di avere condiviso il viaggio della vita verso Xi’An. “Siamo davvero fortunati ad avere un gruppo di amici che ormai consideriamo parte della famiglia – dicono -. Non è mai mancato il sostegno e il confronto: all’inizio, è stato fondamentale per superare le pressioni psicologiche, i timori di sbagliare o semplicemente il non saper come fare in determinate circostanze; oggi quel confronto si è arricchito da esperienze comuni e dalla condivisione di tanti momenti di vita”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it, telefonando al numero 02988221 o utilizzando la nostra live chat, che si apre automaticamente una volta nella pagina dell’Adozione Internazionale. Verrai messo direttamente in comunicazione con un nostro operatore.

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