Calendario accensione impianti di riscaldamento 2025: disposizioni e orari per zona climatica

Ora che i primi freddi iniziano a farsi sentire, il DPR 74/2013 stabilisce i periodi e le fasce orarie per l’uso dei riscaldamenti domestici. Possibili deroghe da parte dei Comuni in base alle condizioni meteo

Con l’arrivo delle prime piogge e del freddo autunnale, cresce l’interesse su quando sarà possibile accendere i riscaldamenti in casa o nei condomini. Dopo le restrizioni del 2022, torna in vigore il calendario tradizionale stabilito dal DPR 74/2013, che regola date e orari di accensione zona per zona.
A decidere l’avvio effettivo del riscaldamento sono i Comuni, che possono stabilire deroghe in base all’andamento climatico: se le temperature restano miti, il sindaco può posticipare l’accensione, mentre in caso di freddo anticipato può anticiparla. Le amministrazioni locali possono inoltre fissare limiti diversi per la temperatura interna massima.

Le indicazioni di riferimento

In un Paese con una conformazione geografica come l’Italia, esteso da nord a sud, le differenze climatiche sono notevoli e, di conseguenza, lo sono anche le indicazioni generali per l’accensione dei riscaldamenti.
Nel dettaglio, la piccola zona A (Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa) prevede accensione dal 1° dicembre al 15 marzo, per un massimo di 6 ore al giorno.
La zona B, che include gran parte della Sicilia e della Calabria, consente l’uso dei termosifoni dal 1° dicembre al 31 marzo per 8 ore giornaliere.
In zona C (tra cui Bari, Napoli, Cagliari e Salerno), si parte il 15 novembre e si termina il 31 marzo, con 10 ore al giorno.
La zona D (da Firenze a Genova, da Pescara a Viterbo) accende dal 1° novembre al 15 aprile per 12 ore quotidiane.
La zona E, la più estesa e fredda — comprendente Milano, Torino, Bologna, Venezia e gran parte del Nord — può attivare i riscaldamenti dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore giornaliere.
Infine, nella zona F (Belluno, Cuneo, Trento e alcuni comuni montani) non ci sono limiti: i riscaldamenti possono restare accesi tutto l’anno, secondo necessità.
La temperatura massima consentita è di 20°C, con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno. Gli impianti possono funzionare solo tra le 5 e le 23.
Fanno eccezione strutture come ospedali, case di cura, scuole dell’infanzia, uffici diplomatici e stabilimenti produttivi con esigenze tecniche particolari, che possono stabilire liberamente orari e temperature.
Il consiglio resta quello di usare il riscaldamento con moderazione, per contenere i consumi e ridurre l’impatto ambientale, senza rinunciare al comfort domestico.