Un lascito può essere ‘cancellato’ dai familiari?

Principi, limiti e casi in cui è ammessa l’impugnazione di un testamento da parte dei familiari

Il testamento è un atto volontario, libero e consapevole con il quale una persona dispone della sorte futura dei propri beni.
Trattandosi di un atto che incide su rapporti patrimoniali di stretta rilevanza familiare, la legge ne regola in modo rigoroso la forma e gli effetti.

Libertà chi fa testamento e la tutela degli eredi

Da un lato, come previsto dalla definizione stessa, il testatore, la persona che fa testamento, gode della libertà di disporre dei propri beni secondo la propria volontà, purché tale volontà sia effettivamente libera e non forzata.
Dall’altro lato, tuttavia, la legge tutela gli eredi legittimari, riservando loro una parte dei beni — la cosiddetta quota di legittima — che non può essere esclusa o ridotta arbitrariamente.
Ne consegue che la risposta alla domanda se i familiari possano cancellare o modificare un testamento è negativa: tale facoltà spetta unicamente al testatore.
I familiari non possono, quindi, alterarne il contenuto di propria iniziativa.

Quando è possibile impugnare il testamento?

Tuttavia, in presenza di irregolarità o violazioni di legge, alcuni familiari (solo i legittimari) possono impugnare il testamento per chiederne la modifica, l’annullamento parziale o, nei casi più gravi, la totale invalidazione.
Vediamo in quali circostanze ciò è possibile:

  • Lesione della quota di legittima: se il testatore ha disposto dei beni ledendo i diritti degli eredi legittimari (coniuge, figli o genitori), questi possono agire in giudizio per ottenere la riduzione del testamento.
  • Vizi formali dell’atto: se il testamento presenta irregolarità nella forma (eventualità rara se redatto da un notaio).
  • Incapacità del testatore: se, al momento della redazione, il testatore era affetto da demenza, disturbi psichiatrici o si trovava sotto l’effetto di sostanze che compromettevano la sua capacità di intendere e di volere.
  • Coercizione o inganno: se il testamento è stato redatto sotto minaccia, costrizione o mediante raggiro.

In tali casi, i legittimari possono rivolgersi al Tribunale competente per chiedere l’annullamento, totale o parziale, delle disposizioni testamentarie contrarie alla legge.
La procedura varia in base ai motivi dell’impugnazione, ma in ogni caso gli eredi devono fornire prove concrete a sostegno delle proprie ragioni (ad esempio, documentazione medica che attesti l’incapacità del testatore).
È importante ricordare che l’impugnazione può essere proposta solo dopo l’apertura della successione, cioè dopo la morte del testatore.
In conclusione, i familiari non possono modificare o cancellare un testamento valido e regolare.
Qualora, però, il testamento presenti vizi di forma o di sostanzasolo alcuni familiari (i legittimari) possono impugnarlo, ma esclusivamente attraverso un’azione giudiziaria.

Domande e informazioni sui lasciti solidali

Per ulteriori informazioni sui lasciti è possibile consultare la pagina dedicata del sito di Ai.Bi., scrivere alla mail lasciti@aibi.ito chiamare il numero 02.98822332.