Educare il Domani. Quando diventare adulti fa paura: la storia di Nelson

Dall’accoglienza nella Comunità Educativa “Casa di Pinocchio”, al prosieguo amministrativo e l’accompagnamento educativo. Il percorso di un ragazzo alla ricerca di ascolto, stabilità e futuro

 Ricordo ancora bene quel pomeriggio piovoso del gennaio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, quando insieme all’assistente sociale di Assemi sono andato a prendere Nelson. L’appuntamento era sotto i portici di Melegnano. Nelson piangeva disperato, e anche sua madre; quando ho cercato di consolarlo dicendogli che lo attendeva una casa con altri ragazzi, lui mi rispose: “Ma che cosa vuoi saperne tu?!”.

Un’infanzia difficile

Nelson è il secondogenito della famiglia. È cresciuto per la maggior parte del tempo con i nonni, poiché il padre è in carcere per rapine, mentre la madre — adottata insieme al fratello a Capo Verde dai nonni di Nelson — soffre di alcolismo e disturbi alimentari. Per questo motivo i figli sono affidati alla tutela dei minori.
La sorella maggiore, Margaret, è in cura per un disturbo da stress post-traumatico e un disturbo borderline di personalità, poiché pare abbia subito abusi dal nonno paterno. La sorella più piccola, Shirley, è invece affidata a una zia che vive nei pressi di Vicenza.

Il percorso di crescita aiutato da Ai.Bi.

Durante il suo soggiorno all’interno della Comunità Educativa La Casa di Pinocchio, Nelson si è mostrato fin da subito affettuoso nei confronti degli adulti di riferimento, sempre in cerca di attenzione e considerazione. A scuola, grazie a un ambiente educativo stabile, ha conseguito il diploma di addetto alla ristorazione, svolgendo stage in vari ristoranti della zona che lo hanno sempre elogiato per l’impegno.
Al compimento dei 18 anni è stato accolto in Casa Giuseppe, iniziando così il suo percorso verso l’autonomia. Nonostante ciò, Nelson ha sempre mantenuto un forte legame con la Casa di Pinocchio, che ha continuato a visitare settimanalmente per l’importanza affettiva che rappresentava per lui.
In seguito ha deciso di non proseguire nel settore della ristorazione, temendo che gli orari e i weekend di lavoro lo avrebbero allontanato dal gruppo di amici e dalla fidanzata. Ha quindi trovato impiego presso una ditta di cosmetici, dove lavora tuttora come magazziniere.

Verso l’autonomia

Ad aprile del prossimo anno, Nelson dovrà lasciare Casa Giuseppe, poiché il suo prosieguo amministrativo terminerà con il compimento dei 21 anni. Questo pensiero già oggi lo preoccupa molto: quasi quotidianamente cerca il contatto con gli adulti che lo hanno accompagnato e sostenuto durante questi cinque anni, reiterando quella richiesta di ascolto e considerazione tipica della sua personalità sensibile, segnata nell’infanzia da tanta sofferenza.
Fino all’ultimo, e anche dopo, Nelson sa di poter contare sugli adulti che ha incontrato in questo suo percorso. Ma, ora, anche se ammetterlo può fare paura, Nelson è anche in grado di contare su se stesso, di camminare sicuro sulle sue gambe, di sbagliare, come sbagliamo tutti, e di ripartire.

Il progetto “Educare il Domani”

L’iniziativa mira a contrastare la povertà educativa, l’esclusione sociale e l’indigenza sostenendo le comunità educative per adolescenti e i centri di aiuto alla famiglia “Pan di Zucchero”, ideati da Ai.Bi. oltre 10 anni fa per essere vicina ai bisogni di bambini, ragazzi e famiglie sul territorio.
Per sostenere il progetto Educare il Domani clicca QUI.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini e ai ragazzi dei nostri Pan di Zucchero, ricevere informazione periodiche sulle attività, puoi attivare una Adozione a Distanza.