L’Adozione con l’A maiuscola: «Lui ha lasciato il lavoro per starle vicino»

La rivista Elle Kids pubblica un’inchiesta sull’adozione, articolata in diverse interviste a mamme adottive a proposito dei loro figli, «voluti a dispetto di ogni burocrazia». Proponiamo l’intervista a Marianna, donna in carriera, madre due volte (biologicamente e adottivamente) e senza nemmeno un ripensamento.

Marianna, 47 anni. Manager a Milano, mamma di Giulia, 11 anni, e di Sara, 7, adottata in Bolivia. «A 5 anni Sara non distingueva il verde dall’arancione. Non capivo se non conoscesse i colori oppure se avesse un deficit cognitivo. Anche perché il resto delle sue condizioni di salute erano pessime. A 4 anni e mezzo, al momento del nostro primo incontro, la bambina non parlava, faceva fatica a camminare a causa della malnutrizione e la maggior parte dei denti era cariata. E forse anche per questo non mangiava. Di fronte a questi problemi il primo approccio è stato emotivo, “da mamma”. Ero dispiaciuta che potesse soffrirne. Poi ci siamo rimboccati le maniche e fatti seguire da una squadra di esperti , da una logopedista a un dentista.

«A distanza di tre anni le difficoltà si sono molto ridimensionate. Oggi Sara è una bambina vivace, socialmente integrata. Frequenta la scuola internazionale ed è inserita in una classe per la sua età , anche se è più indietro dei compagni. In questi anni non ho mai pensato: “Chi me l’ha fatto fare”. Piuttosto, mi sono sentita troppo “vecchia” per una figlia che ha bisogno di tante risorse, a partire da quelle emotive.

«C’è stato anche un dispendio economico, nonostante non abbia mai fatto un vero bilancio. Di tempo, poi, ce n’è voluto molto, soprattutto da parte di mio marito. Fin dai primi mesi abbiamo preso una decisione delicata: uno dei due avrebbe dovuto lasciare il lavoro e seguire la bambina più da vicino. L’ha fatto lui. Per esigenze familiari, non certo per vocazione di casalingo. Così come io non ho la missione della manager e basta. Anzi , il fatto di essere tanto fuori casa, all’inizio mi ha un po’ ingelosita. Mi sono sentita espropriata del ruolo di mamma anche nei confronti di mia figlia. Ma non siamo crollati. Soprattutto perché entrambe le bambine sono state fortemente desiderate».

(Da Elle Kids, Monica Piccini, 20 marzo 2012)