Aldo Di Biagio: “Ecco perché occorre una nuova legge per le adozioni internazionali”

di biagioIl Senatore Aldo Di Biagio ha depositato in Senato, martedì 19 marzo 2013, una proposta di legge per la a riforma della legge 4 maggio 1983 n. 184, “Diritto del minore ad una famiglia”, in materia di adozione internazionale. Il testo fa riferimento ai principi contenuti nel Manifesto elaborato da Ai.Bi. “Oltre la crisi, più famiglie e più adozioni”, e che sinora ha raccolto più di 13 mila firme.

Secondo lei la proposta di legge sulla riforma della legge sulle adozioni internazionali potrà interessare e coinvolgere i suoi colleghi senatori? Pensa di poter trovare la sensibilità necessaria e il terreno fertile per affrontare questo tema urgente da troppo tempo procrastinato?

Credo che la riforma della disciplina vigente in materia di adozioni internazionali, trattandosi di una revisione normativa complessa meriti un’attenzione normativa ed istituzionale trasversale, attraverso un impegno che va portato avanti, con gioco di squadra, insieme ai colleghi volenterosi di diverse appartenenze. Il disegno di legge depositato in questi primi giorni di legislatura vuole essere un invito, concreto, a lavorare insieme sulla crescita del paese partendo dalle basi di rispetto sociale e di tutela della dignità dei piccoli e delle famiglie sempre più lasciati ai margini dell’azione politica.

Adesso e non domani proprio sul tavolo della realtà concreta e dei problemi che affrontano le famiglie di oggi e quelle che verranno, che vanno calate le promesse elettorali al Paese e sono certo che attraverso una riforma cosi importante possiamo dare veramente il segnale dell’Italia che cambia, dando dunque una risposta concreta alle migliaia di famiglie che attendono che l’ Italia diventi un paese realmente moderno e democratico.

Quali saranno le tempistiche per l’attuazione di questa proposta di legge?

Purtroppo non è facile delineare la tempistica di un iter legislativo segnatamente se le premesse di strutturazione governativa sono quelle attuali. Certamente dipenderà molto dal buon senso umano e sociale prima ancora che politico che insieme ai colleghi che vorranno sottoscrivere la mia proposta, riusciremo a intercettare superando possibili strumentalizzazioni, che in una congiuntura politica come quella attuale possono emergere.

Qual è il suo grado di coinvolgimento in questo settore, come mai ha presentato una proposta di legge che non sembra essere prioritaria nell’agenda politica dei suoi colleghi?

Sicuramente quando si parla di priorità in un momento come questo si rischia di incorrere in facili semplificazioni. Acconto ai grandi temi e alla riforma strutturale del sistema non possono certamente mancare revisioni, anche urgenti, di quadri normativi alquanto datati, che oltre a creare disagi ai minori che attendono una famiglia da troppo tempo, rischiano di creare un’ erosione della credibilità normativa e sociale del Paese.

Mi sono approcciato a questo tema con grande volontà di rinnovamento anche perché la vita e le esperienze a volte ti pongono davanti a scelte con cui ti misuri come essere umano prima che come politico, spingendoti a fare di più e meglio. L’incontro con AiBi, con la quale collaboriamo in maniera proficua e vivace da qualche anno,ha poi tradotto in impegno istituzionale quello che già ritenevo giusto ed etico come cittadino.

Quale impatto pensa che avrà sulle famiglie e sui bambini in cerca di una famiglia in cui crescere?

La legge innova un quadro normativo trentennale. nel frattempo il mondo è cambiato, con esso la società, le dinamiche di integrazione sociale e le istanze dei minori e delle famiglie, soltanto queste premesse basterebbero a giustificare un’ evoluzione legislativa che stenta ad attecchire.

Ma oltre la norma c’è un sistema che dovrebbe garantirne la giusta ed adeguata applicazione, altrimenti la legge si perde nelle voragini di una burocrazia farraginosa e di una amministrazione polverosa, per cui in un momento come questo la riforma della legge deve auspicare che ci sia – da giusto supporto- un sistema istituzionale e politico capace di creare armonizzazione e fiducia, su tutti i fronti.