Adozioni Internazionali USA 2012: timidi segnali di inversione di tendenza. La speranza della ripresa viene dall’Africa

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Si sta forse arrestando il forte e costante calo delle adozioni internazionali negli Stati Uniti? Qualche timido, ma interessante segnale di un’inversione di tendenza inizia a intravedersi.
Certo, anche nel 2012 si è registrata una decrescita, ma non c’è dubbio che sia stata molto meno accentuata rispetto agli ultimi 9 anni.
I numeri del 2012 parlano di un ingresso negli USA di 8.667 minori adottati, rispetto ai 9.298 dell’anno precedente (-6.7%). Inoltre vi sono alcuni dati interessanti, che vanno esattamente nella direzione opposta e che suggeriscono la possibilità di un cambiamento.
In alcuni Paesi si registra un vero e proprio exploit delle adozioni, talvolta legato a situazioni contingenti, di emergenza, ma non sempre.
E’ il caso di Haiti, per esempio, dove le adozioni internazionali sono cresciute nettamente: nel 2012 sono stati 156 i bambini adottati a fronte dei 33 dell’anno precedente.

Si tratta di un dato particolarmente promettente e incoraggiante anche per le coppie italiane in attesa di un bambino. Haiti, infatti, sarà uno dei prossimi paesi di apertura alle adozioni internazionali  da  parte dell’Italia. Solo pochi mesi fa, infatti, sono stati accreditati dalle competenti autorità locali ben 8 enti italiani (Ai.Bi. – Associazione Amici Dei Bambini, Fondazione Patrizia Nidoli, NOVA, Enzo B, Lo Scoiattolo Onlus, N.A.A.A, Senza Frontiere Onlus, SOS Bambino).

Tornando alle coppie americane, un altro dato importante è quello che arriva dalla Repubblica Democratica del Congo. Qui si è registrato un aumento dell’81% in soli due anni: 239 bambini adottati nel 2012, rispetto ai 132 nell’anno precedente.
Buone notizie anche dal Ghana, dove la crescita è del 68% (vale a dire 168 minori adottati nel 2012 mentre erano solo 100 nel 2011) così come dalla Bulgaria in cui le adozioni sono aumentate del 66,6% rispetto all’anno precedente (erano 392 nel 2011, e sono diventate 632 nel 2012).
Gli altri Paesi in cui è evidente un segnale positivo sono la Nigeria,da cui le famiglie americane hanno preso in adozione 197 minori nel 2012 e 148 nel 2011 (+33%); il Marocco, con 57 bambini nel 2012 e 46 nel 2011 (+23%); e Uganda, da cui  sono provenuti 237 bimbi nel 2012 e 192 nel 2011 (+23%).
Anche la Cina ha registrato un piccolo aumento del + 4% passando da 2589 minori del 2011 ai 2697 del 2012 e rimanendo di gran lunga il paese da cui proviene il maggior numero di minori .

A  una prima lettura di queste cifre, è evidente che chi traina il cambiamento, o almeno lascia intravvedere la possibilità di un arresto del calo delle adozioni, è l’Africa. Da qui arriva il più forte segnale di un’inversione  di tendenza: su otto Paesi che hanno registrato un incremento delle adozioni, 6 sono africani.
A riprova di quanto stiamo asserendo, i paesi tradizionalmente forti per le adozioni internazionali ( a parte la Cina) stanno subendo un calo costante e progressivo: i numeri parlano chiaro.

L’Etiopia passa da 1726 del 2011 ai  1.569 minori adottati nel 2012  (-9%). La Russia perde il 22% (752 bimbi adottati nel 2012 contro i 970 del 2011 ). La Corea del Sud con 629 minori nel 2012 contro i 736 dell’anno precedente (-14%). Infine l’Ucraina con 392 bambini nel 2012 contro i 632 del 2011 con un calo rilevante del 37,9%.

Per trovare un segno più, in mezzo a tutte queste percentuali, bisogna dunque tornare a guardare all’Africa.