Coordinamento Enti Autorizzati “Oltre l’Adozione”: “Assicurare una continuità e non ricominciare tutto da zero”

olaRiceviamo un comunicato da Pietro Ardizzi, portavoce del Comitato degli Enti Autorizzati “Oltre l’Adozione”, che ben volentieri pubblichiamo:

 

A proposito di “Adozioni Internazionali, o si svolta o si muore”, appello di Enzo B su VITA.

Il Coordinamento di Enti Autorizzati “Oltre l’Adozione”, sottolinea la mancata nomina del nuovo Presidente della CAI, e la mancata assegnazione della Delega alla Famiglia come un ritardo grave che non deve prolungarsi.

Per questo si associa alla richiesta, già espressa da più parti, al Presidente del Consiglio e al suo Governo affinchè provvedano tempestivamente, perché l’Italia è fatta di famiglie e di famiglie che accolgono i bambini che non hanno famiglia.

La Commissione Adozioni non può restare senza una guida politica che governi con saggezza, competenza ed intelligenza strategica il delicato ma essenziale percorso delle adozioni internazionali.

E’ vero, e concordiamo con pareri già espressi, che gli Enti e le famiglie assistite hanno trascorso un anno con una Presidenza CAI ampiamente assente e senza azioni di sostegno e sviluppo per le adozioni internazionali.

A questa assenza hanno sopperito sia la vicepresidenza con le ridotte risorse umane ed economiche della CAI, sia gli stessi Enti in Italia e nei paesi esteri, anch’essi con ridotte risorse umane ed economiche.

Certamente speriamo in un cambiamento di rotta che è urgente e a cui tutti gli Enti vogliono contribuire ed attendiamo di poterne registrare i primi passi concreti.

Dissentiamo decisamente da quanto espresso da Cristina Nespoli, presidente di Enzo B, in una recente intervista di Vita.

Ci sorprende che addebiti alla vicepresidente CAI, Daniela Bacchetta, “la più grave crisi della storia delle adozioni internazionali”, come pure una gestione che “ha sistematicamente negato ogni interlocuzione costruttiva con gli Enti”.

Che i paesi esteri abbiano chiuso le adozioni o le abbiano ridotte, che ci sia un forte calo di decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali alle coppie, che le adozioni diventino sempre più “difficili”, che ci sia da tempo la crisi economica che attanaglia tutti e tutto: è colpa della vice Presidente? Va bene la critica, ma occorre che sia seria e parta dai dati della realtà.

Non si dimentichi, che mai come nel 2012 – 2013 la CAI ha dovuto esercitare il suo ruolo di vigilanza e sanzionatorio, che come sappiamo necessita di mesi di lavoro ed è un “brutto segnale”.

Perché questa azione della CAI si è resa necessaria? Meglio un sistema adozioni più pulito, corretto e a reale tutela dei minori e delle famiglie che 100 adozioni in più fatte “a tutti i costi” o “con le unghie e con i denti”. In questa situazione di attesa di un nuovo Presidente, con la vice Presidenza in scadenza di mandato fra 6 mesi occorrerebbe veramente creare una continuità perché l’esperienza, la conoscenza del sistema Italia ed estero, la professionalità e la competenza non rischino di perdersi in breve tempo; e se necessario auspichiamo anche una modifica del regolamento pur di assicurare una continuità e non ricominciare tutto da zero.

Ma il sistema adozioni italiano va bene così? Certamente no, molti sono i problemi sia in Italia che all’estero, molte le cose che si possono cambiare e si devono cambiare ma riteniamo necessario ed irrinunciabile il contributo di tutti i soggetti attori dell’adozione nazionale ed internazionale e delle Autorità chiamate ad assicurarle: tutti chiamati a cambiare qualcosa partendo da sé per un risultato positivo per tutti.

 

“Oltre l’Adozione”

il portavoce, Pietro Ardizzi